“Provincia e regione: la discesa è conclusa”
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – Le sensazioni dei giorni scorsi hanno trovato puntuale conferma. In Piemonte la curva dell’epidemia si è per il momento appiattita, con una tendenza alla stabilizzazione che potrebbe durare a lungo. Lo sottolinea il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «la discesa è oramai terminata, i dati, al netto del caso relativo ai tamponi antigenici, lo dicono in maniera chiara. E questa tendenza riguarda sostanzialmente tutti i vari parametri che normalmente prendiamo in considerazione». Se si valuta l’incidenza di nuovi contagi ogni 100mila abitanti, Alessandria guida la classifica a quota 181, davanti all’Italia (180), al Piemonte (162) e alla Lombardia (155), che però appare in leggera risalita.
Si aggrava il ‘caso Asti’
Continua a impressionare il ‘caso Asti’, segnalato già settimana scorsa e aggravatosi ulteriormente negli ultimi giorni: in questo territorio sono addirittura 289 i nuovi casi ogni 100mila abitanti.
«Un dato sicuramente che fa impressione – conferma Bianchi – specialmente se rapportato alla situazione generale della regione. Il Piemonte, infatti, negli ultimi 7 giorni è calato leggermente, passando da 7367 a 7025 casi complessivi, 342 in meno rispetto al precedente segmento, con una media 1004 contagi al giorno. Torino e Novara scendono rispettivamente di 308 e 140 unità, mentre Cuneo, Vercelli e Asti appunto hanno il segno ‘più’. Asti, addirittura, ha fatto registrare un aumento di 99 contagi, pari al 21%, sul totale dei sette giorni».
Da noi bene i guariti
E ad Alessandria, com’è la situazione? «Di fatto uguale a quella descritta negli aggiornamenti precedenti – spiega il docente – con una media di 108 casi al giorno, calcolata su un totale di 758 contagi settimanali. Prima eravamo a 110 e 767. Le buone notizie, per fortuna, continuano ad arrivare dai guariti, che sono addirittura 2071, mentre i decessi sono in lieve calo, ma sono sempre molti». Per la precisione, erano 98 e sono 70, con una media di 10 al giorno. E il tasso di letalità provinciale, che è del 6,2%, si conferma di gran lunga superiore a quello del Piemonte, fermo al 3,9%.
La tipologia dei contagi
Cresce leggermente la percentuale di asintomatici, dal 42 al 45%, le Rsa scendono dal 19 al 17%, le scuole restano stabili al 5%. «In settimana la pressione sulle strutture ospedaliere è calata – osserva il professore – con le terapie intensive scese di 48 unità e i ricoveri ordinari di 447. Attenzione, però, perché nell’ultimo bollettino, quello diffuso ieri dall’Unità di Crisi, si assiste ad un aumento. Serviranno verifiche nei prossimi giorni». In relazione alle prospettive generali, Bianchi conclude che «le misure introdotte per le feste sono necessarie, quantomeno per mantenere stabile la curva, sperando che qualche indicatore possa anche migliorare. Di certo, come avevamo già anticipato, il passaggio in zona gialla del Piemonte è stato prematuro».