Delibera di giunta contro il biodigestore: slitta il voto
Sul 'caso Valmadonna' si attendono emendamenti la prossima settimana
ALESSANDRIA – La commissione è stata convocata d’urgenza proprio per arrivare con un atto, una delibera di giunta, condivisa e sottoscritta anche dal Consiglio comunale, alla Conferenza dei Servizi che dovrà decidere se dare parere positivo o negativo alla proposta di progetto di un impianto di biogas a Valmadonna. E che con tutta probabilità subirà un’ulteriore slittamento rispetto all’11 marzo, “perché manca della documentazione – ha annunciato Serra del M5S – La relazione geologica e delle mappe”.
Un atto dell’amministrazione comunale votato mercoledì pomeriggio poco prima del Consiglio comunale dove si sarebbe dovuta discutere una mozione – presentata da Emanuele Locci, presidente del Consiglio comunale – proprio su questo tema, che era stata iscritta all’ordine del giorno all’ultimo, per la correlazione con quanto era previsto in discussione: la variante parziale al Piano Regolatore.
La mozione alla fine è stata ritirata (su richiesta della giunta stessa) così da poter portare all’attenzione e alla votazione la delibera di ‘atto d’indirizzo’ dell’amministrazione. “Massima disponibilità a modifiche sulle premesse al dispositivo, perché più si aggiungono motivazioni a corredo del no alla posizione in cui l’impianto dovrebbe sorgere, meglio è. Ma non accettiamo modifiche al senso del dispositivo che vuole rappresentare una condivisione del Consiglio a questo atto d’indirizzo della giunta, supportato dai parere tecnici che sono contrari al progetto, perché diventi ancora più incisivo in Conferenza dei servizi” sono state le parole dell’assessore Paolo Borasio (nella foto in alto).
Non prese troppo bene dal presidente Emanuele Locci, che ha ricordato il ruolo del Consiglio “che è l’organo che ha il potere di indirizzo e programmazione” e che quindi “non va a supporto della giunta, se non il contrario”.
Particolari tecnici a parte, l’altra questione ad inizio commissione che ha destato tentennamenti e preoccupazione sono state le notizie mezzo stampa sulla “conoscenza del progetto da mesi di due assessori, Buzzi Langhi e Barosini, che oggi si dichiarano contrari”. E visto che si parla di “richieste di risarcimento da parte del proponente del progetto contro chi dovesse dare parere negativo”.
“Vorremmo quindi avere un parere sul percorso giuridico che interessa i consiglieri” ha chiesto la minoranza Pd, con Abonante. Dopo che comunque la discussione era iniziata con la spiegazione delle motivazioni del ‘NO’ nel documento dalle parole dell’ingegner Marco Neri, il dirigente che ha redatto l’atto.
“E’ un atto d’indirizzo politico, sorretto da motivazioni tecniche e non è una delibera di giunta che ha una conseguenza d’azione diretta. Qui sta la differenza e la maggior ‘tutela’ – se così si può definire – per i membri del Consiglio comunale”. Questa la spiegazione data dalla dirigente e vice segretaria generale, la dottoressa Rossella Legnazzi.
Nella mattinata sono arrivate anche le richieste di dimissioni del Movimento 5 Stelle per i due assessori che “sapevano” secondo alcune fonti giornalistiche alessandrine. Che hanno deciso di spiegare proprio in commissione: l’assessore Davide Buzzi Langhi ha parlato di incontro, un anno dopo rispetto a quando il progetto era arrivato in Comune e “perché un consulente che sentivo spesso perché ha seguito l’operazione Amazon mi ha chiesto di incontrare i proponenti, la Ravano Power. E il mio ufficio è aperto a tutti”. A detta del vicesindaco “mi hanno lasciato una brochure, che ho dato ai tecnici mettendoli in guardia e chiedendo di tenere alta l’attenzione”.
Anche l’assessore Giovanni Barosini dice di averli incontrati, “non insieme al collega di giunta, ma perché sono venuti nel mio ufficio per lasciarmi un depliant del progetto. Beh di brochure sul mio tavolo ne avrò 30 o 40….non ci trovo nulla di strano”.
SLITTA IL VOTO
Alla fine dopo una discussione che ha fatto emergere la volontà di apportare contributi (con emendamenti, magari) nelle ragioni del “NO”, anche coinvolgendo enti come la Soprintendenza “visti alcuni ritrovamenti archeologici nelle zone limitrofe di Valmadonna” come spiegato da Serra, la commissione si è aggiornata a martedì prossimo per la votazione della delibera di giunta. In vista del Consiglio comunale di mercoledì 3 marzo, appositamente convocato per questa questione e per concludere l’iter di questo atto.
Con la richiesta della minoranza (Serra e Abonante) di “cambiare metodo” rivolgendosi alla giunta: niente più silenzio su questioni come questa o quelle delle mense se si conoscevano da tempo. “Solo così potremmo dare il nostro contributo e potrete avere il nostro appoggio” aggiunge Abonante (Pd) in risposta alle parole di Buzzi Langhi che ha richiesto “maggiore unione e lavoro in sinergia”.