Covid, il prof. Bianchi: «Situazione stabile, la criticità è bassa. Ma serve cautela»
Il punto sulla pandemia con il docente di Macroeconomia dell'Upo
Ieri zero decessi, zero contagi e sette guariti in più. Dopo l’aumento della giornata di mercoledì, quando erano stati sette in nuovi casi di positività, dall’Unità di Crisi arrivano nuovamente buone notizie per la provincia di Alessandria. E se l’analisi si estende a livello regionale, le considerazioni vanno interpretate ugualmente in maniera ottimistica.
«Quello che emerge da una valutazione sulla settimana – osserva Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo – è un quadro sostanzialmente stabile, caratterizzato da una bassa criticità. In Piemonte siamo passati dai 47 casi totali rilevati nella settimana precedente, ai 45 dell’ultimo segmento preso in considerazione. Siamo sopra il ‘record’ di 33 casi che era stato registrato all’inizio del mese di luglio, ma il rialzo è oggettivamente poco influente. Nello specifico, siamo passati da 5 a 7 casi giornalieri, un dato che considero più che accettabile».
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ANDAMENTO ALTERNO
Nell’ambito di un contesto generale che pare piuttosto delineato, è interessante prendere in esame la situazione di ogni singola provincia. «Si registra un andamento alterno piuttosto curioso – conferma Bianchi – perché soltanto Cuneo è stabile, mentre Torino, Alessandria, Asti e Vco fanno registrare un leggero aumento. In calo Biella, dove i casi sono a quota zero oramai da nove giorni, Novara e Vercelli».
E per quanto riguarda la nostra realtà, quali sono le considerazioni da fare? Bianchi spiega che «nella nostra provincia siamo passati da 7 a 8 casi settimanali, l’aspetto significativo è determinato dal fatto che tutti questi nuovi contagi siano stati concentrati in soli due giorni, tra martedì e mercoledì.
A mio parere, se si analizza un periodo più a lungo termine, dal momento delle riaperture le valutazioni sono incoraggianti: siamo molto lontani dai numeri anche solo di inizio giugno, quando nel nostro territorio si registravano circa 50 episodi settimanali. L’incremento percentuale, attualemente, è dello 0,2%, sicuramente basso, anche se leggermente più alto della media del Piemonte intero».
I CASI DI IMPORTAZIONE
Bianchi, in conclusione, sottolinea che «il trend è piuttosto rassicurante, ma guai ad abbassare la guardia. Cautela e prudenza devono essere le parole d’ordine, e l’aumento dei casi a livello nazionale deve servire da monito. Voglio poi sottolineare un altro aspetto: negli ultimi giorni, per la prima volta, è comparsa la voce ‘casi di importazione’. È un fenomeno da monitorare, in fondo l’emergenza è iniziata proprio in questo modo. Mi conforta che in Piemonte il 75% dei nuovi casi sia asintomatico, ma non per questo si deve abbassare la guardia». Anzi.