Coronavirus, Bianchi: «Contagi in leggera risalita. Numeri bassi, ma serve attenzione»
Tre nuovi contagi, un decesso e 17 guariti: questo l’aggiornamento di ieri dell’Unità di crisi regionale in merito all’emergenza coronavirus.
Numeri che, elaborati come di consueto dal professor Carluccio Bianchi (docente di Macroeconomia dell’Upo), fanno alzare la soglia dell’attenzione: «Vero – conferma – perché il dubbio, dopo settimane di grande discesa dei casi, è che ci si trovi di fronte a una nuova stabilizzazione. E negli ultimi sette giorni si deve rilevare addirittura un lieve rialzo».
Di che entità? «Limitata – risponde Bianchi – perché i casi in Piemonte sono passati da 82 a 97, ma nelle due settimane precedenti avevamo un -81 e un -52: ecco quindi l’inversione, con la media giornaliera passata da 12 a 14 positivi. Tra le province, guida Vercelli con +15, poi Alessandria +8, Cuneo +7, Asti +6 e Biella +1, mentre scendono ancora Torino (-8), Novara (-7) e Vco (-3)».
Dobbiamo preoccuparci? «Stiamo sempre discutendo di numeri molto bassi, ma in provincia siamo passati da 3 a 11 episodi, con un Rt dunque di nuovo sopra l’1. Eravamo quelli messi meglio in Piemonte, con una media di 0,1, siamo tornati a 0,3 che è in linea con quella regionale. E – aggiunge Bianchi – conforta il numero assoluto dei contagiati, che ora è comunque sceso a 350 perché i guariti continuano ad aumentare. Se pensiamo che il picco è stato di 2.500…».
I dati ci dicono però di stare in allerta: «Sì, la crescita è un aspetto negativo, equilibrata da un indice di rischio potenziale bassissimo di 8,40 su 10mila abitanti e un rischio netto (ovvero i casi in una settimana rispetto alla popolazione) di 0,3 su 10mila abitanti. Ma bene stare con gli occhi aperti».