Buy-box – Amazon sbarca ad Alessandria
Amazon, dopo essere arrivato tante volte a citofonare ai nostri portoni, è sbarcato ad Alessandria portando con sè posti di lavoro insieme alle inevitabili polemiche sul suo ruolo come datore di lavoro e come fenomeno che, almeno in parte, di certo riduce le compere presso i negozi del centro.
Quel che è certo è che occorre senza consapevoli che a vendere su Amazon non è solo Jeff Bezos – che peraltro ha di recente deciso di abbandonare lo stress delle consegne a domicilio a favore delle meno frenetiche 18 buche – ma sono 14 mila aziende italiane che, grazie a tale piattaforma, possono raggiungere nuovi mercati e avvicinarsi all’e-commerce senza i costi e le complessità dettate dall’apertura di un proprio negozio online.
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Amazon però – e lo stanno tenendo d’occhio le autorità Antitrust da entrambe le sponde dell’Atlantico – interpreta più ruoli in commedia: oltre ad essere un formidabile “campo da gioco”, è nel contempo un giocatore che in prima persona acquista e sempre più fa produrre per vendere a proprio marchio, è l’arbitro della competizione grazie all’algoritmo che regola la “Buy Box” (ovvero la prima offerta scelta per un prodotto) così determinando , fra i tanti venditori, la visibilità di ciascuno di loro per poi vendere pubblicità e servizi volti ad accrescerla. È persino la “VAR” attraverso i giudizi che esprime in merito alle controversie fra venditori ed acquirenti, generalmente propendendo per questi ultimi, i suoi veri clienti.
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Alessandrino ed esperto di digital: ecco chi è Andrea Boscaro