Strevi, diversi decessi tra i degenti della casa di riposo
La presidente Gandolfo: "Protocolli rispettati rigorosamente, siamo molto provati"
STREVI – Dopo la prima positività accertata il 24 gennaio, a soli cinque giorni dal primo ciclo vaccinale, in poco più di una settimana il virus si è diffuso nella casa di riposo ‘Seghini Strambi & Giulio Segre’ di Strevi andando a contagiare oltre una ventina di degenti, compresi due operatori sanitari. Nell’ultimo mese, come per una sorta di effetto domino, quasi tutti gli ospiti della Rsa sono via via risultati positivi al test. Fino alla prima settimana di febbraio, però, non sembravano registrarsi casi particolarmente gravi: solamente due, infatti, i pazienti per cui si era reso necessario il ricovero in ospedale. Negli ultimi 15 giorni, invece, il quadro clinico di alcuni anziani ospiti è purtroppo peggiorato fino a causarne il decesso.
«Siamo tutti molto provati – commenta Maria Rosa Gandolfo, presidente della Rsa – e profondamente addolorati per coloro che ci hanno lasciato. Posso garantire che in questi ultimi mesi, esattamente come durante la prima ondata epidemica, i protocolli di sicurezza sono stati applicati rigorosamente. Anche a costo della loro stessa salute i nostri operatori hanno fatto tutto il necessario per contenere il numero dei contagi, ma evidentemente tutto ciò non è bastato». Sarebbero otto i degenti della casa di riposo deceduti nelle ultime settimane per complicazioni sopraggiunte dopo la positività al Covid 19. «I medici dell’Usca – spiega la Gandolfo – ci fanno visita quasi ogni giorno per monitorare costantemente la situazione». Al momento, sono circa una decina gli anziani ricoverati negli ospedali di Acqui e Tortona. Tra i pazienti positivi ancora assistiti in struttura, diversi sarebbero asintomatici. Per ora, su indicazione dei medici dell’Asl, il secondo ciclo di vaccini rimane in sospeso.
Comprensibilmente, tra i famigliari dei degenti si sono diffuse ansia e paura; qualcuno ha anche lamentato preoccupanti ritardi da parte dei responsabili della struttura nel dare comunicazione delle prime positività: «Posso dire di aver effettuato personalmente parecchie telefonate nelle ore successive al primo caso, non posso però escludere qualche lacuna a livello di coordinamento interno che può aver dato origine a spiacevoli ritardi, per i quali mi scuso, nelle comunicazioni ai parenti. Ad ogni modo – aggiunge Maria Rosa Gandolfo – invito i famigliari dei nostri ospiti a contattarci dalle 10 alle 11 del mattino per ricevere qualsiasi tipo di informazione o aggiornamento sullo stato di salute dei propri cari».