Rotary, studio delle culture con Adriano Favole
Un corso di sociologia per le scuole acquesi
ACQUI TERME – Stasera, alle 21, online, andrà in scena un altro appuntamento culturale del Rotary di Acqui Terme. In diretta streaming sulla pagina Facebook del munifico club, ci sarà l’incontro con Adriano Favole, professore ordinario di Antropologia Culturale dell’Università di Torino. «È stato docente presso le Università di Milano, Genova e Bologna, in Nuova Caledonia e a La Rèunion – ci ha riferito il presidente Rotary, Ivo Puppo – È uno dei più importanti antropologi italiani, autore di libri di grande interesse nonché collaboratore di importanti testate giornalistiche».
L’incontro acquese sarà utile alla presentazione del corso di antropologia in quattro lezioni (trasmesse sulla piattaforma Zoom) riservato a 300 studenti del quarto anno degli Istituti Superiori ‘Parodi’ e ‘Montalcini’. « I relatori Adriano Favole, Francesco Remotti, Stefano Allovio e Natale Spineto sono accademici di chiara fama e divulgatori eccezionali – ha continuato l’intervistato – Per noi del Rotary acquese è un onore pregiarsi della collaborazione di intellettuali di tale levatura».
Al centro dell’evento di stasera, dedicato a tutti, un’importante conferenza del professor Favole. «Diceva Claude Lévi-Strauss che l’antropologia culturale rappresenta l’ultimo tassello di un viaggio attorno alle umanità iniziato, per quanto riguarda l’Occidente, con il Rinascimento – ha citato il professore – Dopo essersi messa in prospettiva con le società antiche e con le grandi civiltà incontrate nel corso di esplorazioni e conquiste, la nostra società ha sentito l’esigenza di comprendere tutte le culture come parte integrante dell’umanità. Diversità e somiglianze, insomma le molteplici possibilità dell’umano, rappresentano un’irrinunciabile fonte di ricchezza».
Tra gli eventi eccezionali affrontati dall’umanità rientra l’emergenza planetaria legata al Covid-19. La circostanza non è sfuggita a Favole. «In un mondo provato dalla pandemia e dalla crisi economica che inevitabilmente ne seguirà, valorizzare la pluralità delle forme di umanità, le relazioni con l’ambiente, le modalità di convivenza con gli altri e con la natura, rappresenta un obiettivo irrinunciabile».