Bertero: “Per fortuna dell’affare Terme non se ne occuperà Lucchini”
Dura la critica dell'ex sindaco: "Bravi solo a pulire fossi"
ACQUI TERME – Entra nel dibattito sul futuro termale anche l’ex sindaco Enrico Bertero con toni di assoluta critica: «Incapaci totali – dichiara – Già solo il pensiero di mettere in vendita tutte le quote comunali della società rappresenta una cosa folle, ancor di più ora che sarebbero in scadenza le concessioni termali. Non vogliono conservare nemmeno una quota infinitesima della società, lo 0,5%! Vendono, o meglio provano a vendere, tutto pur di far su dei soldi per fare galleggiare il bilancio. Non hanno un minimo di prospettiva. Basti pensare che il Dup (Documento unico di programmazione ndr) è la fotocopia di quello dell’anno scorso».
Lei cosa farebbe? «Non metterei in vendita un bel niente e provocherei la proprietà con la richiesta costante, quotidiana di lavori. A quel punto si renderebbe palese chi è che non vuole fare investimenti. Il Comune non ha risorse? Va bene allora riduciamo la quota azionaria. Se la società rispondesse alla ‘provocazione’ con una grande opera di valorizzazione e rilancio del patrimonio termale allora il Comune, non potendo partecipare economicamente, potrebbe cedere al socio di maggioranza, in proporzione all’investimento, punti percentuali della propria fetta di azioni. Mi spiego: su un investimento di 40milioni di euro il 15% è sei milioni di euro. Palazzo Levi riesce a corrispondere solo una parte? La restante la si rosicchia dalla sua quota di proprietà. E’ vero, si perde qualcosa ma in città arriverebbero 40milioni di investimenti! Vogliono amministrare una città? Non sono capaci ad amministrare un condominio di 4 alloggi».
E per il discorso della scadenza delle concessioni termali? «Mancano 452 giorni alla fine del mandato di Lucchini e spero che fino alla loro scadenza si limitino a pulire fossi ed asfaltare qualche strada (con i soldi dello Stato, 2 milioni di euro) – risponde Bertero – Non sono stati capaci a vendere le Terme Militari per 100mila euro (dieci centesimi a metro quadrato!) lei pensa che possano gestire un affare così complesso? La speranza è che si disinteressino della questione e lascino libera di agire la prossima amministrazione, sicuramente più competente e meno sprovveduta di quella attuale».