Pfas cC6O4, la Solvay risponde e spiega. Ma la lettera della Chemical resta
SPINETTA MARENGO – Solvay Italia avrebbe comunicato alla Wellington Labs, nella nostra nazionale rappresentata dalla Chemical Research 2000 srl, di non vendere lo standard analitico, ovvero il materiale di riferimento certificato del cC6O4 vantando sullo stesso una licenza brevetto. Il cC6O4 è un Pfas di nuova generazione prodotto esclusivamente dalla multinazionale belga a Spinetta Marengo. Senza quello standard le Arpa, ma anche le aziende che gestiscono gli acquedotti e, più in generale, i tecnici addetti alle attività di vigilanza e controllo ambientale e di sicurezza e igiene del lavoro potrebbero non avere più la possibilità di effettuare verifiche sulla presenza di cC6O4 nell’ecosistema.
La notizia appare anche sul sito dell’azienda che quello standard vendeva, la Chemical, con una lunga e dettagliata lettera.
Solvay, in un comunicato, spiega la propria posizione.
“Il cC6O4 è un prodotto brevettato da Solvay. L’azienda è venuta a conoscenza degli standard analitici per il cC6O4 di Wellington Lab nel 2020 e li ha informati che la loro offerta violava il brevetto. Il Laboratorio ha preferito interrompere la sua offerta su questi standard particolari. Comunque si evidenzia che Solvay ha dato a Wellington il suo esplicito consenso a fornire campioni di cC6O4 alle Istituzioni italiane competenti: Agenzie nazionali di Regolamentazione della Salute e dell’Ambiente a fini di valutazione“.
Ora resta il mistero del perché la Chemical abbia pubblicato la lunga lettera che, di fatto, racconta una realtà diversa.
Per capire se nell’ecosistema vi è la presenza di cC6O4, e in quale quantità, servono necessariamente quegli standard che vengono consumati ogni qualvolta effettuano un controllo. Per cui, una volta esaurite le scorte, le Agenzie ambientali potrebbero trovarsi ferme ai box.