Difesa a 4? “Scelgo la soluzione più funzionale”
Senza i quinti ballottaggio tra qualche ruolo forzato n3l 3-5-2 e una nuova identità. Bruccini ancora out, torna Arrighini
ALESSANDRIA – Sarà la gara del cambiamento, anzitutto tattico? Possibile: a Pontedera Moreno Longo avrà gli stessi uomini di Grosseto, meno Parodi, squalificato. Ancora senza Bruccini, “non è ancora disponibile, come anche Mustacchio e Mora“. Dunque, i quinti veri non ci sono: a destra mancano del tutto, ci sono a sinistra, ma Celia, alla terza gara di fila, è una incognita, e ha dimostrato, per ammissione proprio dell’allenatore, di “fare ancora fatica” con le scorie del covid, Rubin non ha convinto contro il Novara, e Frediani, duttile, può stare anche a destra, ma ancora senza i 90 e, quindi, la scelta non è facile. In attacco torna Arrighini, grande ex: candidato principale a giocare dall’inizio.
Gare in cui conta l’atteggiamento mentale, prima ancora che tattico. E la voglia di sporcarsi, altrimento la qualità del singolo conta poco
VERSO LA LINEA A 4?
Senza quinti si può cambiare, e chissà che non sia un passo verso una identità diversa. Anche se Longo non si sbilancia sull’assetto di domani al ‘Mannucci’. “I giorni a disposizione non sono stati molti, li abbiamo utilizzati per recuperare le energie, ma anche per lavorare sui nostri pregi e sulle caratteristiche dell’avversario, per essere pronti a interpretare la gara al meglio. Abbiamo mantenuto il nostro impianto di gioco e provato qualche alternativa, per capire quale scelta sarà più funzionale domani”. Quindi tutte le opzioni sono valide, anche se la difesa a 4 potrebbe essere favorita e già rodata in gara nella mezzora finale a Grosseto, dopo l’espulsione di Parodi e l’ingresso di Bellodi.
L’avversaria è nel suo momento migliore (lo era anche all’andata, però): è in salute, imbattuta nel girone di ritorno. “Il Pontedera è una squadra che ha trovato una quadratura – sottolinea Longo – : concede poche spazi, è abile a sfruttare le transizioni. Una squadra aggressiva, contro cui conterà l’atteggiamento tecnico – tattico, ma anche, e soprattutto, quello mentale, per essere propositivi ed efficaci“. Si giocherà sul sintetico: un vantaggio per i padroni di casa? “Preferiamo il campo in erba, come il nostro Moccagatta, ma ci alleniamo spesso a CentoGrigio (anche la rifinitura di oggi, ndr) e il fondo non è né una attenuante, né un alibi. La nostra cultura ci impone di adattarci a ogni situazione, traendo il meglio”.
UN ANNO DOPO
Un anno fa, 23 febbraio 2020, Pontedera – Alessandria era stata l’ultima partita prima del lockdown. Il virus ha cambiato il modo di fare calcio. soprattutto in C? “Non ne faccio una questione di categoria, la pandemia ha inciso sugli equilibri in tutti i campionati: gli allenatori devono confrontarsi con assenze all’improvviso, anche alcuni mister sono stati lontani dalla panchina e dalla loro squadra, la mancanza dei tifosi ha inciso diversamente sulle formazioni. Tutte queste dinamiche – insiste Longo – hanno influito sui risultati, anche il calendario che, con la partenza ritardata, prevede molti turni infrasettimanali e in questo la C più penalizzata di altri per la disabitudine a giocare ogni tre giorni Alcuni risultati dipendono anche dalla poca consuetudine a disputare tre partrite in otto giorni”.
I RISCHI DELLA TERZA
L’avversaaria di domani ha, per tradizione, giocatori di categoria e giovani che sfruttano l’opportunità come un trampolino di lancio. E’ una peculiarità insidiosa? “Non è solo il Pontedera ad avere queste caratteristiche, le troviamo nella maggior parte delle avversarie. Per questo io paragono la C alla B: se la prima della classe va in casa dell’ultima, se non fa una partita di altissimo livello, rischia di perdere. Bisogna avere la giusta umiltà e la voglia di sacrificarsi, la capacità di calarsi una realtà in cui serve, prima di tutto, essere sporchi. Se ci sono tutte le premesse che ho evidenziato, allora le qualità del singolo possono fare la differenza, ma prima bisogna pareggiare carattere, intensità e voglia. anzi in questi elementi essere superiori”
Ivan Maraia, tecnico del Pontedera, sostiene che la terza partita è la più difficile: è d’accordo? “Assolutamente sì, perché energie e fatiche si sommano e pesano e si rischia di lasciare qualcosa per strada. Però è il terzo impegno non solo per noi, ma anche per l’avversario: pensiamo a noi, continuando una crescita che dobbiamo fare come gruppo, squadra e organizzazione”.
TURN OVER PONTEDERA
Un po’ a sorpresa, dopo sei turni di imbattibilità, il Pontedera, per bocca del suo ds, annuncia ampie rotazioni in tutti i reparti. Così, in difesa, possibile promozione di Pretato, 2002, che ha dato poco firmato il primo contratto da professionista, al posto di Matteucci. Così come a sinistra può essere Benassai il cambio di Risaliti. In mezzo Perretta a destra, Catanese interno sinistro e Caponi al centro verso la conferma, Benedetti (per Barba) e Vaccaro (per Milani) i volti nuovi. Mentre è difficile ipotizzare variazioni alla coppia d’attacco Magrassi – Semprini: Giani, arrivato dal Pisa, non è stato di fatto mai utilizzato.
Le possibili formazioni
PONTEDERA (3-5-2): Sarri; Pretato, Piana, Benassai; Perretta, Benedetti, Caponi, Catanese, Vaccaro; Magrassi, Semprini. All.: Maraia
ALESSANDRIA (4-3-1-2): Pisseri; Bellodi, Prestia, Di Gennaro, Sini; Casarini, Giorno, Di Quinzio; Frediani; Eusepi, Arrighini. All.: Longo