Auto e case ‘elettriche’ ci salveranno dalla catastrofe?
Appuntamento lunedì 22 alle 18. Si parlerà di energie rinnovabili e comportamenti ecosostenibili
ALESSANDRIA – Siamo davvero all’ultima chiamata per salvare l’umanità da una crisi energetica? «Diciamo sempre che il Pianeta è in pericolo, ma dobbiamo renderci conto che noi lo siamo. Riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacci: è l’uomo che rischia di più».
Nicola Armaroli, scienziato del Cnr, va dicendo almeno dal 2004 che bisogna cambiare registro ed utilizzare energie rinnovabili per invertire la rotta. Ne parlerà al ‘Caffè Scienza’, appuntamento in streaming (sul sito o sui canali social) organizzato dall’Associazione Cultura e Sviluppo, lunedì 22 febbraio (alle 18). In quell’occasione presenterà il suo ultimo libro «Emergenza energia, non abbiamo più tempo» in cui dà alcune indicazioni su come salvarsi.
Non è un saggio catastrofista, ma la reale fotografica fino ad ora molto sottovalutata: «Per fortuna le coscienze stanno cambiando e la politica è più sensibile al tema ambientale», spiega Armaroli, «Conosco il neo ministro Cingolani per la transizione ecologica e so che ha le potenzialità per far bene. L’Italia produce il 40% dell’energia da fonti rinnovabili, ma potrebbe fare meglio».
La parola d’ordine è elettrificare tutto: «Auto e bici, ma anche il riscaldamento domestico grazie a pompe di calore. Meglio se si usa il geotermico. Dobbiamo eliminare i camini dalle nostre case. Abbiamo abbastanza tetti per trasformare la luce del sole in energia. La temperatura del sottosuolo è invece costante, così da poter raffreddare le case in estate e riscaldarle in inverno. Di combustibili fossili, purtroppo, ce ne sono in abbondanza, ma per l’estrazione stiamo devastando il Pianeta».
Sulla mobilità lo scienziato è sicuro: “Il futuro è l’auto elettrica, non a idrogeno, che non si trova in natura ma va ugualmente prodotto. Ancora oggi c’è un po’ di ‘ansia da ricarica’, prpoprio perché le colonnine non sono ancora ovunque. Ma vogliamo rinunciare ad enormi vantaggi economici e di prestazione per quei pochi giorni all’anno in cui facciamo viaggi più lunghi del solito?”.
Pm 10, ma non solo
Lo smog delle nostre città è prodotto da polveri secondarie per processi fotochimici: «Complesso, in cui tutti siamo responsabili. Il traffico fa la sua parte, ma non è l’unica causa della produzione di particolato. Il riscaldamento, per esempio è sempre stato sottovalutato. La corsa al pellet ha fatto impennare l’inquinamento da biomasse, così come l’agricoltura fa la sua parte: i fertilizzanti ricchi di azoto producono ammoniaca. Il quarto fattore è l’industria. E’ pertanto necessario una presa di coscienza globale e un cambio di abitudini. Il tempo stringe».
Per seguire lo streaming: https://www.culturaesviluppo.it/?p=12221