Parodi, l’ingenuità pesa tanto
Celia fa troppa fatica, Frediani dà vivacità e idee
GROSSETO – Adesso i punti di distacco dal Como sono 12 e in un questo solco, che si è allargato nelle ultime settimane, i Grigi hanno molte responsabilità. Anche quando, come a Grosseto, sono aggressivi, arrembanti, hanno il coraggio della giocata. Sbaglia il portiere, nell’azione del vantaggio, dopo aver fatto tanti miracoli, sbaglia, soprattutto Parodi, che lascia l’Alessandria in 10 nel momento in cui provare a mettere alle corde gli avvesari. Una squadra che deve vincere, ma anche una squadra che deve rimontare, certi errori, o ingenuità, non se le può permettere.
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PISSERI – Sorprendente: perché non è da lui commettere un errore di valutazione, e di posizione, sul tiro di Sicurella. E’ l’unica pecca (non irrilevante) in una prestazione in cui, per il resto, fa il suo bene, poco impegnato, ma attento, con due interventi importanti: 5.5
PRESTIA – Attaccante: ha l’occasione migliore, dopo 16′, e meriterebbe il gol se Barosi non facesse gli straordinari. Attacca le punte del Grosseto e non concede loro spazi o margini per creare pericoli: 6.5
DI GENNARO – Alzato: Longo gli ha chiesto di accorciare la squadra e tenere la linea arretrata alta. Rischioso, come nell’azione del vantaggio del Grosseto, per il resto il lavoro in fase di contenimento è efficace, anche con qualche pallone recuperato per impostare: 6.5
SINI – Rallentato: se il Grosseto riparte, fatica un po’ a tenere la velocità degli uomini più avanzati. Ma spesso è lui a sganciarsi e a dare un contributo in fase offensiva e, anche, sulle palle inattive: 6
PARODI – Ingenuo: lo è colui che commette una ingenuità, come la definisce Longo. Anche qualcosa in più, perché un giocatore con la sua esperienza non dovrebbe complicare la vita ai compagni con un intervento assolutamente evitabile. Corsa tanta, produttività poca: 5
CASARINI – Migliorato: più condizione, più partecipazione al gioco, più sostanza. Ancora lontano da ciò che è doveroso aspettarsi da uno con la sua qualità, ma almeno qualche segnale in più lo dà a chi gli sta concedendo fiducia: 6
CHIARELLO – (dal 21’st) Sacrificato: da mezzala, il suo ruolo, a seconda punta: in poco meno di 60 secondi i suoi compiti cambiano, e di molto, e questo incide anche sul suo contributo: 6
GIORNO – Macchinoso: il play dinamico e di grande movimernto non sempre riesce nei suoi intenti e sbaglia qualche pallone di troppo, soprattutto quando prova ad alzare il ritmo. Ha più tecnica degli avversari di ruolo, ma si vede a sprazzi: 5.5
DI QUINZIO – Coraggioso: adesso che la condzione cresce, osa di più, è propositivo, cerca inserimenti, suggerisce. E’ la strada giusta, anche se migliorabile: 6.5
CELIA – Affannato: volontà tanta, condizione molta meno. Va in debito di ossigeno, salta un uomo (non sempre), ma mai il secondo, gli avversari misurano la sua debolezza e raddoppiano sistematicamente: 5
FREDIANI – (dal 1’st) Propositivo: Cambia il passo e la pericolosità della squadra. Il primo cross è quello da cui nasce il pareggio, cerca anche la soluzione personale di testa, e meriterebbe di segnare, pure a destra sa fare bene la parte: 6.5
CORAZZA – Convinto: Finalmente segnali di risveglio. Più aggressivo, più dentro gli spazi, più determinato a cercare la profondità. E, anche, più opportunista, come nell’azione del pareggio: 6
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EUSEPI – (dal 33’st) Chiuso: di spazi sfruttabili ce ne sono pochi, prova a gettarsi nella miaschia, ma l’Alessandria, in dieci, fa più fatica a salire: ng
STANCO – Limitato: l’opportunità di giocare titolare va sfruttata e lui ci prova, con alcuni inserimenti e sponde. Che si diradano con il passare dei minuti, segno di una condizione che non è da 90′. Anche il cartellino è un campanello d’allarme: 5.5
BELLODI – (dal 27’st) Duttile: dimostra di sapersi adattare bene anche alla linea a 4. Prova utile anche per la gara a Pontedera, dove sono possibili novità tattiche: 6