Parcheggi: fallimento Tsp, Comune a caccia del suo credito
L'azienda bergamasca si è occupata della sosta a pagamento in città tra il 2014 e il 2019
OVADA – Ha seguito l’andamento indicato già nelle sue fasi iniziali la vicenda del mancato versamento delle casse comunali dei proventi delle aree di sosta a pagamento da parte di Tsp Italia. La ditta con sede a Bergamo è fallita. Ora a Palazzo Delfino non resta che insinuarsi al passivo e provare a recuperare quanto dovuto in base al contratto in vigore tra il 2014 e il 2019. L’incarico è stato conferito all’avvocato Paola Campion di Torino.
Mancano all’appello, secondo i conti effettuati negli uffici del comune di Ovada, 114.450 euro per il 2018 (divisi in quattro rate mai versate) e 71.419 euro per i primi tre trimestri dell’anno successivo quando poi il rapporto si interruppe e fu indetta una nuova gara per l’assegnazione del servizio. La cifra totale ammonta a 163.114 euro perché 22.757 sono stati tramite richiesta di escussione della polizza assicurativa stipulata con Unipol Sai.
La decisione definitiva di procedere è arrivata con la delibera di Giunta del novembre del 2020. Nel frattempo more e interessi applicati avevamo gonfiato il credito reclamato da Palazzo Delfino fino a 191.037 euro. L’ordinanza – ingiunzione non è stata in alcun modo opposta dalla ditta chiamata in causa. Ovada ha vissuto con due anni di ritardo ciò che anche aveva sperimentato Acqui Terme dove il comune nel 2016 ha dovuto recuperare 230 mila euro tramite un piano di rientro concordato con la ditta.