Longo: “La proprietà investe, dobbiamo aiutarla a raccogliere”
Longo: "Il rosso è una ingenutià, che ha condizionato cambi e gestione della gara"
GROSSETO – “Una ingenuità, pesantissima”. Il secondo giallo a Parodi ha un effetto amplificato sulla gara dell’Alessandria. Soprattutto sul risultato. Lo sa bene anche Moreno Longo: un cartellino evitabile, per qualcuno forse anche eccessivo, proprio nel momento in cui sarebbe servito chiudere il Grosseto nella sua metacampo, sfruttando anche la vulnerabilità difensiva. Invece, un errore evitabile, di un giocatore che dovrebbe avere l’esperienza per gestirsi, cambia le condizioni e indirizza una gara da vincere verso un pareggio di scarsa utilità. “Ha condizionato la gestione dei cambi degli ultimi 25, 30 minuti. Nel primo tempo la squadra mi è piaciuta, siamo andati al riposo immeritatamente sotto di un gol, la reazione dopo l’intervallo è stata decisa, abbiamo aggredito la partita, l’abbiamo pareggiata. Dopo il nostro gol abbiamo chiuso il Grosseto nella sua area. Una ingenuità, insisto, ci ha tolto la possibilità di giocarci chance maggiori per vincere. Anche in dieci contro undici abbiamo costruito noi una palla per girare il risultato dalla nostra parte”. Invece è solo 1-1, una posizione in meno in classifica: non consola il punto rosicchiato al Renate.
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IL GOL ‘REGALATO’?
La definizione di ingenuità, per il tecnico, non vale per il vantaggio dei padroni di casa, la palla persa nella metacampo d’attacco, i 50 metri di Sicurella non contrastato dalla difesa. “Il gol nasce da una transizione: una squadra come l’Alessandria, che vuole essere protagonista, deve fare sempre la partita. Può succedere una azione come quella in cui siamo andati sotto, in cui abbiamo subito gol 3 contro 2, con un tiro dai 25 metri. Dobbiamo migliorare la gestione delle palle sicure, non c’è dubbio, ma concedere una transizione all’avversario in 94 minuti è il minimo indispensabile. E’ solo una situazione che ci ha punito, oltre ciò che si è visto in campo oggi”.
LA SQUADRA PER IL FUTURO
Si arrabbia, Longo, se si prova a spostare il peso del pareggio sulla classifica, con avversarie, davanti, che allungano. “Se volete sentirvi dire che l’Alessandria deve vincere il campionato, allora ribadisco che la questione centrale è diversa. L’Alessandria deve fare il meglio possibile: quando sono arrivato, a -11 (adesso -12, ndr), mi è stato chiesto di fare il massimo possibile. Se dovesse riuscire la rimonta, e noi ci crediamo e continueremo a lavorare per quello, saremo tutti felici. Se non sarà possibile, allora ci concentreremo sulla migliore posizione per i playoff, per giocarceli al massimo delle nostre possibilità”. Però l’attenzione è, soprattutto, sul futuro, ed è chiaro che anche gare come quella di oggi influiranno sulle scelte. Il primo ad ammetterlo è proprio Longo. “Stiamo programmando, con società e giocatori, e la costruzione della squadra che verrà, che dovrà essere altamente competitiva. Mettete pure, se volete, altre etichette: i programmi interni sono questi”.
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MA QUALI ‘QUINTI’?
E’ evidente che, passo e intensità, siano ben diversi con Mustacchio a destra e Frediani a sinistra, rispetto a Parodi e Celia. “Parodi sta giocando a destra con continuità e sta lavorando con grandissima disponibilità. Non gli si può chidere grandissima qualità negli ultimi 25 metri, perché non è una sua caratteristica. Celia arriva da un mese di covid: sabato ha giocato per necessità, e oggi di nuovo utilizzato, per le stesse ragioni. Si vede che non sta ancora bene, ma gli infortuni ci costringono a essere corti sui quinti, perché Mora e Mustacchio sono fuori. A qualche altro giocatore è stata data l’opportunità (Rubin, ndr), ma i risultati non ci sono stati. Celia farà molto meglio, ha ottime qualità: la sensazione, adesso, è che faccia fatica a recuperare ed essere continuo”.
Effetto covid, dunque, pesante. “Penso a Di Quinzio, che a gara in corso, soprattutto nel secondo tempo, sembra in progresso, ma all’ìnizio lamenta ancora fatica fisica”. L’errore da cui è nata la transizione del vantaggio del Grosseto è un pallone perso proprio dall’ex Pisa. “No, è uno scarico di Corazza, i due non si sono intesi ed è partita l’azione loro. Ma voglio metterlo sotto processo? A Di Quinzio io chiedo di giocare, di osare, perché una squadra che vuole vincere non può avere la paura di perdere una palla. Noi abbiamo bisogno di coraggio, di giocatori liberi di testa per provare le giocate”.
SPENDERE NON BASTA
Il pareggio di oggi dice che il peso dei valori e degli investimenti è diverso rispetto al passato. A numeri, a ingaggi, l’Alessandria avrebbe dovuto surclassare il Grosseto. Non è stato così. “Tutte le squadre sono organizzate e l’organizzazione limita il divario. Soprattutto, però, non bisogna pensare che spendere, e acquistare giocatori di categoria superiore, equivalga a vincere. La programmazione conta moltissimo. Noi sappiamo che la nostra proprietà fa grandi sacrifici, investe molto e noi dobbiamo aiutarla a trasformare tutto questo in risultati. Come? Con lavoro, ma soprattutto aiutando a scegliere giocatori che facciano la differenza sul campo. Con i nomi non si va da nessuna parte. La vittoria è fatta di organizzazione, di programmazione, di mettere i tasselli al posto giusto, di creare mentalità e un gruppo che diventi squadra. Noi abbiamo grande rispetto della nostra proprietà, e io per primo sono qui per questo, non ci sottraiamo dalle nostre responsabilità, e il percorso che abbiamo iniziato insieme, dovrà portare a ciò che vogliono raccogliere”.
VERSO LA LINEA A 4?
Il rosso a Parodi rischia di avere effetti anche per la gara a Pontedera. “Certo, perché eravamo corti in quei ruoli e lo siamo ancora di più. Le opzioni sono due: a una stiamo già lavorando, l’altra è passare a una linea a 4 perché non abbiamo quinti a disposizione”.
STANCO PROMOSSO
Stanco titolare dall’inizio merita la riconferma? “Meritava una opportunità dal 1′, per come sta lavorando, per come si sta dedicando, con impegno, sacrificio, dedizione. Anche per pochi minuti si è sempre fatto trovare pronto. In una settimana di tre partite era giusto che potesse dimostrare che è uno dei papabili a giocarsi un posto dall’inizio. Sono soddisfato, è un’arma in più per noi”