Identificato il vandalo di piazza Mazzini: è un casalese di 36 anni
Danneggiamenti anche in via Bruna lo scorso 9 febbraio
CASALE – È stato identificato, e deferito all’autorità giudiziaria, l’autore degli atti vandalici registrati nelle vie del centro storico la notte del 9 febbraio scorso. Si tratta di un italiano residente in città di 36 anni, conosciuto alle forze dell’ordine per pregressi precedenti.
La mattina del 9 febbraio la Centrale operativa della Polizia Locale, a seguito di alcune segnalazioni di danneggiamenti di arredi degli esercizi pubblici e commerciali, ha rilevato, nella zona compresa tra piazza Mazzini e via Bruna, i danni presenti all’esterno delle attività.
Un atto vandalico che ha portato anche alla formale denuncia alla Polizia Locale da parte di uno dei gestori maggiormente colpito dai danni: il Comando, immediatamente attivatosi, è così riuscito, attraverso un’attenta analisi delle registrazioni del sistema di videosorveglianza dell’intero centro storico, dapprima a circostanziare il fatto di reato e successivamente, con una attività di indagine più tradizionale, a identificarne l’autore.
L’uomo, dopo le procedure di rito, è stato così deferito all’autorità giudiziaria per il reato di danneggiamento aggravato: «Il nostro centro storico è il biglietto da visita della città – ha ricordato il sindaco Federico Riboldi -, quindi ogni tipo di vandalismo o azione di degrado sarà colpito con fermezza, per non vanificare gli investimenti che i commercianti, i ristoratori, i baristi e l’Amministrazione stanno mettendo in campo per ripartire dopo questo difficile momento. Ancora una volta si è inoltre dimostrato come la videosorveglianza non sia un mero strumento deterrente, ma una tecnologia fondamentale per identificare chi non ha rispetto per Casale Monferrato».
E il comandante Vittorio Pugno, ha invece sottolineato: «Vorrei evidenziare la professionalità del nostro reparto che si occupa della videosorveglianza cittadina: l’attività di indagine, con l’utilizzo di questa determinante tecnologia, comporta non solo la visione di ore di registrazioni ,ma anche la capacità di cogliere il cd “particolare” e di incrociare tutti gli elementi disponibili perché alla cristallizzazione del fatto di reato occorre poi dare un nome al suo autore, non sempre immediatamente identificabile».