Omicidio via Parma: Andrea Casarin resta in carcere
La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso per la scarcerazione del 47enne. A maggio udienza davanti al Gup
ALESSANDRIA – Omicidio di via Parma, Alessandria, 27 giugno 2006: la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’avvocato Alexia Cellerino per la scarcerazione di Andrea Casarin, il 47enne alessandrino (da qualche anno viveva in provincia di Pavia) arrestato lo scorso agosto a 14 anni dall’omicidio di Altagracia Gil Corcino. L’uomo, dunque, resta in carcere. A maggio, intanto, è stata fissata l’udienza davanti al Gup (giudice udienza preliminare) che dovrà valutare l’ammissibilità del rito abbreviato chiesto dalla difesa.
L’avvocato Cellerino aveva presentato ricorso contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva respinto la richiesta di scarcerazione. La difesa, che ora ha potuto esaminare gli atti d’indagine, sostiene che non ci siano gravi indizi di colpevolezza e quindi contestava le esigenze cautelari.
La svolta lo scorso agosto
La svolta, dopo quattordici anni, era arrivata lo scorso 9 agosto, quando i militari, sulla scorta di nuovi e importanti indizi, avevano dato nuova linfa alle indagini ed eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip.
Per gli inquirenti fu Casarin a uccidere la dominicana nel lontano giugno 2006 in un appartamento di via Parma. L’indagine è stata diretta dal procuratore capo Enrico Cieri e dal sostituto Marcella Bosco.
Quando i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale (diretti dal colonnello Giuseppe Di Fonzo) gli avevano comunicato l’arresto, Andrea Casarin aveva chiesto «perché?».
Ad inchiodarlo le impronte digitali e il Dna trovato sul luogo del delitto.
I militari avevano continuato a mantenere un filo teso a inchiodare il killer. Avevano chiesto ulteriori approfondimenti e confronti ai Ris proprio relativi alle tracce biologiche di cui erano in possesso. Attivato un ‘match’ tra la banca dati Afis ignoti e quella delle persone sottoposte a rilievi segnaletici è emerso un riscontro: alcune delle rilevate nel 2006 appartenevano ad Andrea Casarin.
L’uomo era stato arrestato per droga a Malpensa il 10 dicembre 2013: fu sorpreso mentre era in attesa di un corriere proveniente da Santo Domingo con sei chili di cocaina. Fu da quel momento che nella banca dati comparve la sua traccia.
I Carabinieri cercarono altre prove: il materiale genetico recuperato da un mozzicone di sigaretta abbandonato dall’indagato è risultato compatibile con quello estrapolato dalle tracce biologiche recuperate nell’alloggio di via Parma.
La morte per asfissia
Altagracia Gil Corcino aveva 30 anni quando è stata brutalmente uccisa. Già residente a Pavia, si trasferì ad Alessandria nell’aprile del 2006 e due mesi dopo, il 29 giugno, fu trovata priva di vita all’interno di un appartamento in affitto sito al secondo piano di via Parma 24. Era il luogo dove incontrava i clienti. Il corpo della donna era disteso sul letto, con il collo e gli arti inferiori legati e due ferite da arma da taglio alla base del collo. Morì per asfissia da costrizione e per le ferite causate da punte da taglio alla vena giugulare sinistra.