Di Gennaro: “Assurdo pensare che sia finita”
Il difensore: "La squadra ha valori fuori dalla categoria, ma è come bloccata"
ALESSANDRIA – “Con il Grosseto, da ex livornese, sarà derby? L’unica partita particolare, per me, sarà il 4 marzo, a Livorno, che è ‘casa mia’. Tutte le altre, a partire da mercoledì, sono gare da vincere”. Matteo Di Gennaro diretto, convinto e solido. Anche quando gli si fa notare che, da tre turni, l’Alessandria al massimo pareggia, quando non cade, come a Novara. “Questa è una squadra che ha valori altissimi, fuori dalla categoria. E che, però, adesso è come bloccata, dai gol che non arrivano nonostante le occasioni, da una superiorità che è evidente, eppure non si riesce a finalizzare”.
Cosa si può fare per sbloccare i Grigi?
“Bisogna avere un po’ di ignoranza in più“. Ignoranza come?
“Ignoranza è malizia, è furbizia, è mestiere. E’, anche, cattiveria. E’ non spedire la palla contro la traversa quando ci si trova a zero metri dalla porta. Questo vale per me: il legno non è quasi mai sfortuna”.
Un pareggio con la terzultima, giocando più di un’ora con l’uomo, è una frenata? ” Non è una questione di superiorità numerica. Dal campo, dove si legge meglio il gioco, anche in 11 contro 11 l’Alessandria ha dato sempre la sensazione di poter segnare, tanta era la differenza“. Però non l’ha fatto. “Vero, eppure adesso c’è gioco, c’è manovra, c’è cognizione delle posizioni e dei compiti. Abbiamo solo bisogno di un risultato”.
Di Gennaro play arrettato? “E’ il mio ruolo, quello per il quale sono stato scelto. Nel calcio di oggi il regista aggiunto è indispensabile, perché affidare la manovra solo ai centrocampisti rende prevedibili”.
Dieci punti dalla capolista: quanto ci credete ancora? “Sarebbe una assurdità pensare che sia già tutto finito“.