CrescereInsieme: «Il welfare di territorio? Si fa con l’integrazione»
La cooperativa acquese da anni gestisce due progetti per accogliere i migranti
ACQUI TERME – Due progetti distinti ma dalle medesime finalità, entrambi a beneficio dei migranti: il progetto “Pegaso” è attivo in provincia di Alessandria dal 2007; il progetto “Ponte”, invece, dal 2004 vede coinvolto il Comune di Alice Bel Colle. A gestire i due sistemi di accoglienza la cooperativa acquese CrescereInsieme, che di recente si è nuovamente aggiudicata l’appalto sovvenzionato dal Fondo Nazionale delle Politiche e i Servizi per l’Asilo (FNPSA) del Ministero dell’Interno, per il biennio 2021-2022.
«Il progetto Pegaso permetterà a 102 richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale di ricevere accoglienza per 6 mesi in 26 alloggi dislocati in 11 comuni di Acquese e Casalese – spiega Paola Bottero, referente area migranti di CrescereInsieme – Tra questi è compreso anche un certo numero di minori non accompagnati. Il progetto “Ponte”, invece, riguarda il Comune di Alice Bel Colle e dà la possibilità a 21 persone di alloggiare in 6 alloggi del territorio comunale».
Con l’introduzione dallo scorso ottobre del nuovo Sistema di accoglienza e integrazione (Sai, ex Siproimi), che tende a ricalcare il modello Sprar, sono stati introdotti due livelli differenziati di erogazione dei servizi: «Il primo livello è riservato ai richiedenti asilo, a cui sono destinate prestazioni di accoglienza materiale, assistenza sanitaria, sociale e psicologica e corsi di lingua italiana. Il secondo livello, destinato ai titolari di protezione internazionale, oltre a quelli previsti al primo livello comprende servizi di orientamento al lavoro e formazione professionale». Acqui Terme, Bistagno, Carpeneto, Cartosio, Casale Monferrato, Cassine, Mirabello Monferrato, Occimiano, Rivalta Bormida, Rosignano Monferrato e Spigno Monferrato sono gli undici comuni della provincia che aderiscono al progetto Pegaso, oltre al Comune di Alice Bel Colle per il progetto “Ponte”.
«Con questi sistemi di accoglienza si fa vero welfare territoriale – sottolinea Paola Bottero – perché a trarne beneficio non sono solo i migranti ma anche le comunità locali, specie quelle più piccole, che devono fare i conti con il progressivo spopolamento. È anche con l’accoglienza e l’integrazione che si contribuisce a mantenere aperte le scuole dei piccoli comuni e si sostengono gli esercizi commerciali. Accogliere vuol dire alimentare un circolo virtuoso in cui è sempre il territorio a uscirne vincitore».