Drera (Lega) e Gioanola (Pd) sulla Cnapi: «Il Casalese ha già sofferto abbastanza»
Il consiglio casalese compatto sul tema delle scorie radioattive
CASALE – Il tema del nucleare nelle ultime settimane ha scosso la comunità casalese: la pubblicazione della lista Cnapi, che racchiude le aree ritenute adatte per la conservazione delle scorie radioattive, ha infatti riscosso una vistosa insoddisfazione per i numerosi siti indicati che ricoprono non solo il territorio monferrino ma anche quelli limitrofi. Ai numerosi interventi provenienti dal mondo politico si aggiunge ora quello dei capigruppo in consiglio comunale Alberto Drera (Lega) e Luca Gioanola (Pd), attraverso il quale viene evidenziata la compattezza del parlamentino nell’esprimere la netta opposizione alla possibilità di mettere (nuovamente) a rischio l’incolumità dei cittadini:
«Dopo diversi anni di attesa, all’inizio di quest’anno è stata resa nota la Cnapi, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, una infrastruttura di cui il nostro Paese deve dotarsi, al fine di mettere in sicurezza il materiale proveniente sia dallo smantellamento degli impianti e delle vecchie centrali nucleari, sia dai settori della ricerca, della sanità e dell’industria che quotidianamente producono rifiuti radioattivi.
La pubblicazione ha però colto alla sprovvista molti territori, soprattutto quelli, come la Provincia di Alessandria, che hanno scoperto di ospitare diverse aree teoricamente idonee. Se da una parte siamo convinti che si debba giungere a una soluzione di un problema annoso, dall’altra l’intero consiglio comunale di Casale vuole che il percorso avvenga nei modi e nei tempi giusti e, soprattutto, che si tenga conto delle specificità territoriali e del fatto che la nostra zona è già fortemente compromessa a causa dei negativi impatti prodotti nei decenni da realtà industriali e produttive che, con fatica, si sta tentando di superare. Anche lo sforzo di promozione del nostro territorio, che ha visto nel riconoscimento da parte dell’Unesco delle colline vitivinicole di Langhe Roero e Monferrato come patrimonio dell’umanità non può e non deve essere vanificato dall’imposizione di un Deposito Nazionale non condiviso con gli attori locali.
Chiediamo pertanto al Governo che ci sia una leale collaborazione istituzionale e che ci sia piena condivisione delle informazioni, con un coinvolgimento dei soggetti interessati e dei cittadini. Auspichiamo che vengano prolungati i tempi per far studiare la corposa documentazione e per far pervenire le osservazioni, attività impossibili da svolgere con serietà in soli 60 giorni e con una pandemia ancora in atto.
Infine, tutti assieme intendiamo lavorare affinché si giunga alla definizione di studi sinergici e strategie condivise che evitino la realizzazione nel nostro territorio del deposito nazionale per il combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, concentrandoci invece sulla tutela e sulla promozione dell’ambiente e della cultura del territorio piemontese. Riteniamo che la collaborazione con gli enti interessati debba essere il punto di partenza per arrivare a una decisione condivisa che non preveda imposizioni, ma che sia improntata sull’ottica della condivisione e del rispetto delle posizioni degli attori in causa.
Essendo un tema rilevante riteniamo che l’informazione debba essere completa e alla portata di tutti, così da consentire una scelta consapevole. Occorre rilevare che ci sarà un deposito in tutta la penisola e pertanto crediamo che Casale e il territorio circostante siano stati già ampiamente sottoposti a sfide complicate negli anni passati e perciò riteniamo che la scelta finale non dovrebbe ricadere su questo territorio. In conclusione, siamo soddisfatti della risposta di tutti i gruppi consiliari che, difronte a una tematica così importante, hanno deciso di partecipare dando il loro contributo creando un testo condiviso. È un bel segnale quello della politica che riesce a mettersi d’accordo e affrontare di concerto questi argomenti che inevitabilmente riguardano tutti i cittadini».