Milano – Sanremo: quale percorso?
La Regione Liguria suggerisce Bric Berton e Sassello. Ma ancora non è tramontata l'ipotesi di bissare il tracciato del 2020
ALESSANDRIA – L’unica certezza è la data, 20 marzo. Il percorso della Milano – Sanremo, che torna classicissima di primavera, ancora non è stato svelato e le ipotesi sono tante.
Di certo non ci sarà il Turchino, il luogo della grande fuga di Coppi nel 1946, nell’edizione in cui Carosio annunciò “musica da ballo” in attesa del secondo classificato. Sulla provinciale che i corridori affrontavano, la 456, c’è ancora la frana, e certo non sarà percorribile. La Regione Liguria, che cerca di portare sulle sue strade molta parte della corsa (dopo che, però, l’anno scorso, molti comuni avevano detto no, obbligando a rivoluzionare il tracciato) ha anche suggerito l’alternativa: si tornerebbe all’antico, dunque Tortona e Novi, fino a Ovada, poi dall’abitato deviazione per affrontare Bric Berton e Sassello, e scendere verso Albisola, attraversare tutta la provincia di Savona, con Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta, e nel tratto finale la Cipressa e il Poggio.
Non è ancora tramontata, però, la conferma del percorso del 2020, con passaggi a Valenza, Alessandria, anche Abazia di Masio (il paese di Urbano Cairo presidente di Rcs) e poi un tratto di Astigiano, le Langhe, il Col di Nava e in Liguria solo una quarantina di chilometri finali, verso Sanremo. L’estate scorsa gli organizzatori non avevano certro gradito la secca opposizione di molti comuni liguri, ma anche su queste scelte potrebbero avere un peso la politica e, soprattutto, le risorse investite dai territori attraversati dalla corsa.
Certo è che l’annuncio ormai è imminente, e l’intervento di due assessori della Regione Liguria Gianni Berrino e Simona Ferro potrebbe far virare verso il ritorno alla tradizione.