Serie A2 vs serie A1: tutti contro tutti?
Picchi: “Pronti a portare la questione in tribunale”. Carrera: “Le due promozioni non sono in discussione”
ALESSANDRIA – Il basket italiano si spacca sul tema del blocco delle retrocessioni (e delle promozioni). C’è che potrebbe scendere (dalla Serie A) e chi salirà dal’A2. Gli interessi, ovviamente, collidono. E scoppia la bagarre. Se fino ad un mese fa il focus era sulla possibilità di portare a termine la stagione, ora che i campionati – tra rinvii, tamponi e problemi – si stanno svolgendo, la questione diventa altra. A gettare il sasso nello staglio il presidente di Sassari, Stefano Sardara, che ha sostenuto la proposta condivisa dalla quasi totalità dei club medio-piccoli di serie A, di bloccare le retrocessioni vista la particolarità della “stagione Covid”. Sardara vorrebbe legare il blocco al progetto del presidente della Lba Umberto Gandini, delle licenze per la partecipazione alla serie A. Il sistema non sarebbe legato solo al merito sportivo, ma prevederebbe investimenti su settori giovanili, strutture societarie e vincoli più rigidi sui bilanci, negando ammissione e permanenza a chi non rispetta i requisiti. Tutto giusto, tutto bello… Se non fosse che insieme all’idea di bloccare le retrocessioni, non si accompagni anche l’ipotesi di limitare a una la promozione dall’A2, invece delle due previste (LINK FORMULA).
BERTRAM: PICCHI ALL’ATTACCO
Attualmente la Serie A è a 15 squadre, dopo la rinuncia della Virtus Roma. Quindi con una sola promozione dall’A2 si tornerebbe pari (a 16), mentre con due si andrebbe dispari a 17. I club di A2 respingono al mittente. Tra le società che si sono espresse c’è Tortona che con l’ad Marco Picchi ha attaccato frontalmente Sardara (LEGGI ARTICOLO). In scia si sono esposte pubblicamente contro la riforma anche Napoli e Ferrara, difendendo il proprio diritto e argomentando in difesa degli investimenti effettuati. Molte società di A2, però, non hanno fatto sentire ufficialmente la propria voce (c’è anche chi vorrebbe il blocco delle retrocessioni verso la Serie B) e quindi una posizione compatta sembra molto lontana. Uscite pubbliche a parte, il dibattito sotterraneo tra i club esiste.
Il nostro club non abbasserà la guardia sulla questione, dichiarandosi già da ora pronto ad arrivare fino in fondo anche nelle sedi opportune
CARRERA: “DISCUSSIONE FUORI TEMPO”
Per il direttore generale della JB Monferrato, Giacomo Carrera, il discorso è chiaro. “A settembre avevo cercato di portare avanti la modifica di alcuni regole chiare per fronteggiare le difficoltà di questa stagione e rendere meno importante il peso della singola giornata. In quel momento eravamo tutti a zero punti e si poteva fare un certo ragionamento. Adesso le posizioni sono diverse e per questo mi sembra che siamo di fronte ad una discussione fuori tempo che non scalda il mio cuore”. Ma per il dirigente di Casale Monferrato la questione promozioni non è una questione. “Constato che il nostro presidente di Lega, Pietro Basciano, ha ribadito che le due promozioni non si toccano. Quindi quello che fa l’A1 interessa poco. A1 dispari? Le promozioni devono essere due, come previsto, se non si vuole la Serie A dispari allora si aumentino le promozioni a tre per andare pari a 18”.
Siamo di fronte ad una discussione fuori tempo, che non mi scalda il cuore. La Lega ha ribadito che le due promozioni non sono in discussione.
Nei giorni scorsi la posizione assunta pubblicamente dal presidente della Fip (Federazione Italiana Pallacanestro) Gianni Petrucci contro il blocco delle retrocessioni ha portato un bel mattone dalla parte delle squadre di A2. “Sono contrario al blocco, per esperienza e per filosofia. I campionati in corso non si bloccano, chi verrà sfavorito potrà fare ricorso. E non bisogna dimenticare che c’è chi matura il diritto alla promozione”.
Il dibattito è aperto. Ma oltre alle questioni specifiche, seppure importanti, occorrerebbe predisporre da subito il progetto complessivo per permettere ai club di arrivare pronti all’inizio della prossima stagione. Adeguarsi alle prescrizioni delle nuove licenze non è così immediato. E nell’estate scorsa tanti club di A2 hanno rifiutato il ripescaggio in Serie A.