“Non posso accettare l’atteggiamento del derby”
"I tre rinnovi? Già definiti da un paio di settimane, con gli unici tre in scadenza"
ALESSANDRIA – “Atteggiamento inaccettabile. Non si può vedere una squadra giocare come nei primi 25 minuti del derby. Inammissibile“. Ma non è questione di tattica, di moduli, perché l’obiezione è che con l’emergenza per gli esterni, per una volta si sarebbe potuto derogare al 3-5-2. Fabio Artico, però, è duro. “I moduli, gli schemi, l’identità, la costruzione tattica vengono tutti dopo l’approccio. Se è sbagliato, superficiale, molle, inconsistente si possono anche inventare sistemi di gioco, ma manca l’ingrediente fondamentale”.La ‘garra’, per intendersi, grande assente nella sfida con il Novara.
Qui nessuno ha mai avuto alibi: non è la firma su un contratto che cambia la condizione. Gazzi? Il suo accordo va oltre il 2021
Un Novara che l’Alessandria ha contribuito a rigenerare, anche con un calcio di rigore ‘omaggiato’ a inizio ripresa, nel momento in cui si sarebbe, invece, dovuto spostare gli equilibri della gara. “Vado oltre il fatto che così limpido non è. Però è un errore individuale – insiste il ds – che in una gara ci può anche stare. Quello che non va è il modo in cui, mentalmente, siamo scesi in campo: quello è da condannare”.
RINNOVI? FATTI DA SETTIMANE
Novara in crisi societaria, la condizione all’esatto opposto della soldità alessandrina. Due momenti agli antipodi: il giorno della denuncia del presidente degli azzurri (e successive dimissioni), i Grigi comunicano i rinnovi di Cosenza (fino al 2022) e di Chiarello e Prestia (fino al 2023). “Non c’è alcuna contemporeneità, come invece qualcuno ha provato a sostenere. Semplicemente perché gli accordi con i tre giocatori, e le firme, risalgono a due settimane prima, ancora durante il mercato“. Perché prolungare? “Ad eccezione dei prestiti, Cosenza, Chiarello e Prestia erano gli unici ad avere contratto in scedenza. Li abbiamo messi nella stessa posizione dei compagni di squadra, e da tutti pretendiamo il massimo e anche di più per l’obiettivo”. Nel senso che nessuno ha più alibi? “Gli alibi non ci sono mai, credo che anche Longo lo abbia detto. La scadenza di un contratto, insisto, non è mai un alibi”. Solo tre, dunque, in scadenza? E Gazzi? “Ripeto: gli unici, esclusi i prestiti, sono Chiarello, Cosenza e Prestia. Gazzi ha un rapporto con l’Alessandria che va oltre il 2021. Permettemi ancora una sottolineatura: un accanimento verso questi tre o, almeno, qualcuno in particolare, che solo un mese fa era applaudito e adesso è sul banco come principale imputato. Se è per il derby, sul banco ci sono quasi tutti“. Longo è stato duro: ha parlato di mancanza di umiltà, di abito da sfilata quando serve la tuta da operai, di gioco in punta di piedi che non appartiene alla C. Ha parlato anche di scelte da fare. “Il mister è un grandissimo professionista, che ci aiuterà a cambiare e a crescere: ha motivazioni, ha carica, ha una preparazione enorme. Bisogna seguirlo: l’apprendimento dipende dal maestro, ma anche da chi sceglie di seguirlo”
IL CASO EUSEPI
C’è un caso Eusepi? A Olbia dentro solo nella ripresa, con il Lecco fuori dopo il rigore sbagliato, a Novara neppure utilizzato. “Non c’è alcun caso Eusepi. Ci sono scelte dell’allenatore: stare fuori pesa a tutti, ma Umberto sta lavorando tanto e il mister la considera molto. A che serve alimentare negatività che non esistono?”
MUSTACCHIO E GLI ALTRI
Come sta Mustacchio? Perché sabato proprio Longo aveva alimentato una timida speranza di recupero. “Mustacchio sta meglio, la risonanza di giovedì scorso ha escluso problemi. Lo stiamo seguendo e monitorando. Si sta facendo il possibile per riportarlo in campo con la Giana. Credo che le possibilità di rivederlo siano alte“. Frediani? “L’acquisto in più di gennaio: ha caratteristiche che mancavano alla squadra ed è molto duttile, può giocare in mezzo, fare l’esterno come domenica, anche la seconda punta all’occorrenza”. Celia? “Per chi esce dal covid il recupero è complicato: non basta negativizzarsi per tornare in campo, soprattutto dopo un mese senza allenamenti. Il virus lascia strascichi, temo anche anche l’infortunio a Mora sia, in qualche modo, una conseguenza di una debolezza, effetto collaterale. Comunque Celia è quasi pronto”.
IN DISCUSSIONE?SEMPRE
Combinando i risultati di mercoledì e di domenica la rabbia sale, perché l’Alessandria avrebbe potuto essere a 3 punti dalla vetta. “Sono d’accordo, e penso che questa squadra abbia, oggi, una classifica inferiore alle sue possibilità. Però ci crediamo fortemente tutti: ci sono 15 punti a disposizione e abbiamo conferme che possono bastare anche due giornate per cambiare la classifica“. Qualche critica è arrivata anche a Fabio Artico: si sente in discussione? “Io mi metto sotto esame sempre. Perché voglio crescere: l’ho fatto a Reggio Calabria, da giocatore, dopo tre errori dal dischetto e 30mila persona arrabbiate. Ancora di più lo faccio qui, ad Alessandria. E, insisto, io ci credo”.