“Passo in avanti, ma lontani da quello che voglio io”
Longo: "Negli ultimi 25 metri servono letture diverse. E più qualità nei cross"
ALESSANDRIA – Un punto rosicchiato al Renate (ora a -7), ma anche il podio ceduto alla Pro Vercelli: nel pareggio dell’Alessandria, su cui pesa, moltissimo, il rigore sbagliato, c’è ancora tanto da correggere e da lavorare. Moreno Longo, però, prova a cogliere segnali di crescita, al netto anche di limiti evidenti negli ultimi 25 metri, che abbassano la pericolosità della squadra. “Primo tempo equilibrato, la gara l’abbiamo fatta più noi, ma non abbiamo sfruttato bene la profondità, abbiamo giocato spesso con palle addosso e non abbiamo avuto la capacità di andare sul fondo e mettere palloni di livello qualitativo alto, per fare male”. In sintesi, gioco, ma ancora con una qualità, negli assist, da trovare: uno degli obiettivi ravvicinati. “Gli avversari sono venuti già una volta e su un cross – insiste il tecnico – hanno trovato il colpo di testa (di Capogna, ndr) su cui è stato bravo Pisseri”. Meno male che ci pensa sempre ‘San Matteo’.
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Meglio la ripresa
Qualche timido segnale di progresso dopo l’intervallo. “Nella ripresa ho chiesto alla squadra di alternare l’ampiezza ala profondità, che è un’arma importante quando si attacca una squadra stretta e chiusa come si è dimostrato il Lecco. Sotto questo aspetto sì, è vero, abbiamo fatto meglio, anche se al netto del rigore sbagliato, ci sono state l’occasione di Corazza in area e el colpo di testa di Di Gennaro e tre o quattro potenziali opportunità in cui, insisto, con una qualità diversa nei cross, avremmo potuto raccogliere un risultato diverso”. Qualità, che significa piedi più ‘educati’, più attenzione, più capacità di saltare l’uomo e andare al tiro liberi da pressioni.
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Passo in avanti?
Rispetto alle due gare precedenti progressi o ancora il freno tirato? ” Sono contento della prestazione in termini di sviluppo e costruzione: oggi in campo c’erano sei giocatori diversi rispetto a Olbia e non era né facile, né scontato trovare linee di passaggio, come invece, abbiamo fatto. Tutta la mole di gioco, però, va rifinita e concretizzata negli ultimi 25 metri, da letture che ci dovranno permettere di essere più efficaci di quanto siamo stati oggi”. La finalizzazione, dunque, resta un limite, rigore di Corazza a parte da tre gare (e parliamo solo della gestione Longo) gli attaccanti sono a secco e sono anche poco pericolosi.
Il Lecco ci ha un po’ sorpreso con il suo nuovo abito tattico. Frediani in campo? E’ un giocatore molto importante”
Coppie d’attacco
L’assenza di uomini che vanno sul fondo (Mustacchio, ma anche Celia) potrebbe legittimare una coppia di attaccanti diversa, ad esempio Corazza e Arrighini, per sfruttare la manovra che si sviluppa più centralmente o attaccando la profondità? Può essere la soluzione più redditizia rispetto ad Eusepi. “Con un modulo come questo i quinti sono fondamentali: nell’1 contro 1 e nella qualità del cross. Oggi, però, il problema non è stato certo la tipologia dell’attaccante in campo: anche nel primo tempo, con un Lecco che si difendeva, se avessimo messo cross con più qualità – inisiste Longo – Eusepi avrebbe potuto essere sfruttato a dovere. Arrighini e Corazza sono più mobili e più abili a giocare negli spazi, però in un confronto come quello di oggi, in cui siamo andati sul fondo almeno quindici volte, elementi come Eusepi o Stranco possono essere più utili. Però, devono essere serviti bene”.
Il nuovo abito del Lecco
Il 3-5-2 del Lecco è stato una sorpresa? “Non ce lo aspettavamo, lo abbiamo sempre visto con un 3-4-1-2, o 3-4-2-1. Il cambio è segno, anche, di grande rispetto per l’Alessanmdria, anche se poi, dopo i primi 15′, in cui nello sviluppo della manovra, Giorno si è trovato spesso libero di giocare, gli ospiti sono tornati alle origini, in fase di non possesso, perché, a turno, o Bolzoni o una delle mezzali andavano a prendere il nostro play”.
Fra le note positive c’è il recupero di Frediani. “Un giocatore che considero molto utile, ha frequenza, ha spunto, ha quella qualità di cui la squadra ha bisogno. E’ reduce da un lungo stop, ma gradatamente sono si uro che ci darà soddisfazioni e un contributo importante”
Nel nostro modulo il contributo dei quinti è fondfamentale: nell’1 contro 1, per la qualità nei cross
La palla ‘pulita’
Alla vigilia Longo ha insistito molto sul palleggio: soddisfatto di quello che ha visto? “La squadra è cresciuta, ha mosso la palla molto bene, tante linee di passaggio in fase di costruzione, abbiamo portato la palla ‘pulita’ negli ultimi 25 mestri, dove però dovremo trovare soluzioni e chiavi per leggere meglio le situazone ed essere più incisivi“. Per il derby ci potrebbe essere un problema per le corsie esterne: cambierà qualcosa? “Valuteremo bene chi sarà a disposziione, ma stiamo già pensando anche ad alternative per affrontare questa emergenza“
Cosa succede a Eusepi? Oltre all’errore dal dischetto, troppi palloni persi. “Come tutti gli attaccanti, in una stagione si possono attraversare momenti più o meno positivi. Io vedo come Umberto lavora, credo che sia questione di tempo per trovare condizione fisica e mentale per fare, e dare, ciò che è nelle sue abitudini e nelle sue corde”.
E il resto della squadra come sta? “Siamo lontani da quello che voglio io: pretendo intensità, e questo i ragazzi lo sanno, voglio ritmimolto alti. Non ci riesce ancora con continuità, anche se oggi la squadra ha finito in crescendo, gli ultimi 25 minuti ha dimoistrato di avere energia per fare partita. Un passo avanti si è fatto, ma sono comunque solo due settimane di lavoro insieme e sarebbe da presuntuosi pensare di aver messo a posto anche la condizione fisica”.
La linea difensiva quasi tutta nuova, con due debutti, Di Gennaro e Sini, e finalmente un mancino a sinistra. “Credo che sia fondamentale, è stata la mia prima richiesta alla società, perché una squadra che vuole vincere un campionato non può giocare con un destro a sinistra. Con Sini sinistra e Prestia a destra c’è più possibilità di sviluppare la manovra, e Di Gennaro ha lavorato bene sulla copertura della profondità, ci ha tenuti alti. Non si è fatto quasi mai sorprendere alle spalle. Con i sei interpreti, quandi anche Cosenza, Bellodi e Macchioni possiamo davvero costruire qualcosa di nuovo”.