La Polizia Postale parla al ‘Marconi’
Una lezione rapida su bullismo, cyberbullismo e reati informatici
TORTONA – Ricorre a breve la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo e l’Istituto Marconi ha organizzato per tutte le classi del biennio di entrambe le sedi, un incontro formativo con gli esperti della Polizia Postale, un settore della Polizia di Stato preposta al contrasto delle frodi e del crimine informatico. Il relatore, l’ispettore Giorgio Lapiana, con preparazione e capacità comunicativa, ha saputo intrattenere i ragazzi sui reati che più comunemente vengono commessi in rete per aiutarli ad aprire gli occhi su realtà sempre più diffuse sui social che favoriscono incautamente la possibilità di commettere reati o di esserne vittime.
Con l’emergenza sanitaria, nell’impossibilità di condurre una vita normale, la vita di milioni di adolescenti si è spostata quasi totalmente nell’ambiente virtuale di internet: interi pomeriggi passati tra piattaforme di condivisione e social per chattare, lontano dai controlli degli adulti, amplificando al massimo le possibilità di incorrere in frodi o in incontri poco sicuri. Gli operatori della Polizia Postale hanno illustrato agli alunni i rischi del web, specificando i reati informatici, come la diffamazione virtuale, ovvero la presa in giro o l’aggiunta di commenti non decorosi a danno di altri. Altri reati possono essere l’accesso abusivo ad altri account, rubando l’identità a più o a singoli soggetti, la violazione di corrispondenza epistolare e ogni volta che qualcuno accede abusivamente all’account di un altro viene tracciato, e quindi facilmente trovabile, è vietato, anche se viene fatto, l’invio di virus tramite posta elettronica o social network, li si può anche trovare tramite piattaforme digitali. In molti casi le persone vengono truffate tramite gli acquisti online, agli utenti si richiedono i codici bancari o finanziari e se essi accettano di darli vengono derubati virtualmente, e quindi truffati, come già detto in precedenza.
Un reato gravissimo è il possesso illegale di materiale pedopornografico. Questo reato vede coinvolti tutti, ma specialmente bambine, ragazze e donne, le più colpite. A causa di ciò molte ragazze tentano il suicidio e purtroppo, a volte, riescono nel loro intento. L’età media si sta abbassando e i bambini sono ora le vittime inconsapevoli di questi reati come dimostrano le recenti tristi cronache: più attenzione quindi, l’apparenza inganna.