Coldiretti dice no al piano europeo
Le nuove etichette allarmistiche rischiano di danneggiare il Made in Italy
ALESSANDRIA – Coldiretti non ci sta. Il nuovo “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” varato dall’Unione Europea prevede la cancellazione dei fondi per la promozione di carne, salumi, vino e l’inserimento di etichette allarmistiche sulle bottiglie come per i pacchetti di sigarette.
La denuncia di Coldiretti non si fa attendere: in una lettera inviata al Commissario Europeo per gli affari economici evidenzia come la tutela della salute vada salvaguardata promuovendo una dieta equilibrata e varia senza criminalizzare i singoli alimenti. In aggiunta, le misure della Commissione Ue nell’ambito dell’attività di prevenzione del Piano riguardano non solo la proposta di introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche prima del 2023 ma anche la volontà di eliminare dai programmi di promozione i prodotti agroalimentari, come le carni rosse e quelle trasformate, associate ai rischi di tumore.
“Una scelta che colpisce prodotti simbolo del Made in Italy e del territorio alessandrino come il vino ma anche le tipicità tradizionali che hanno bisogno di sostegno per farsi conoscere sul mercato e che rischiano invece di essere condannate all’estinzione – ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Si tratta, peraltro, di settori già duramente colpiti dall’emergenza Covid che ha costretto alla chiusura di osterie e ristoranti che rappresentano un luogo privilegiato di consumo di carne, salumi e vini di qualità”.
Ad essere danneggiati sono i prodotti delle tradizioni secolari con un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione e sulla biodiversità.
“Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti, indipendentemente dalle quantità consumate – ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto”.
Secondo Coldiretti è una provocazione nei confronti dell’Italia, a dieci anni dal riconoscimento come patrimonio Unesco della dieta mediterranea, fondata proprio su un’alimentazione diversificata che, fino ad oggi, ha accordato agli italiani il primato europeo di longevità.