“Virus, la curva risale. Zona gialla? Massima cautela”
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – Oggi il Piemonte conoscerà il proprio destino: il consueto monitoraggio dell’Iss, infatti, stabilirà se la nostra regione passerà in zona gialla o se sarà confermato l’arancione, ma in ogni caso serve prudenza. «Le valutazioni del Ministero del Salute – sottolinea Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo – si basano su dati che non sono aggiornati alle ultimissime ore, quindi l’allentamento delle restrizioni potrebbe essere effettivamente ipotesi plausibile. Consiglio, però, la massima prudenza, perché i dati più recenti indicano che la curva dei contagi, in Piemonte come in provincia di Alessandria, ha ripreso a salire».
Torino va molto male
Con Bianchi cominciamo a prendere in considerazione il primo parametro, quello relativo all’incidenza dei nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. «La classifica, nelle posizioni, resta invariata – conferma il docente – ma le differenze si assottigliano ulteriormente: l’Italia, infatti, è in testa a quota 145, ma Alessandria, con 138, il Piemonte, con 129, e la Lombardia, ultima a 124, sono tutte molto vicine».
Interessante analizzare la situazione sul territorio regionale, valutando poi nello specifico le varie situazioni: a livello generale, il Piemonte è passato dai 4940 casi di sette giorni fa ai 5610 attuali, con una crescita di 670 unità. «La media – evidenzia il professore – raggiunge 801 contagi, di fatto come 14 giorni fa. In questo scenario, va molto male Torino, che registra addirittura 507 nuovi contagi in più, il 20% in percentuale, ma anche Novara preoccupa. Fanno eccezione, invece, sia Cuneo che Biella: nel segmento di riferimento si sono comportate molto bene. Alessandria, come vedremo, è in linea con l’andamento regionale».
Rsa e scuole
Capitolo tipologie: resta stabile la percentuale di asintomatici, al 42%, mentre indicazioni che in qualche modo devono fare riflettere, e preoccupare, arrivano da Rsa e scuole. «Entrambe salgono sia in termini di numeri assoluti – conferma Bianchi – che a livello di percentuali: le case di riposo, ad esempio, erano al 6 e ora sono al 7%, aumentando da 283 a 382 unità. Le scuole, invece, passano dall’8 al 9%, erano 388 e sono 499. Una buona notizia, invece, arriva dalla pressione sulle strutture ospedaliere: tanto i ricoveri, quanto le terapie intensive, proseguono la propria discesa».
Nello specifico, le prime scendono da 159 a 151, con tasso di saturazione al 24%, ampiamente sotto la soglia critica, fissata al 30%; i secondi, invece, erano 2419 sette giorni fa e oggi sono 2194, quindi 225 in meno. Il tasso di saturazione, per la prima volta dopo diverso tempo, scendo sotto al 40%, che è il parametro individuato per fare scattare il livello di rischio.
Ancora molti guariti
Alessandria, nel totale dei sette giorni, registra 45 contagi in più. «Venerdì scorso – conclude il docente – eravamo a 533, oggi invece a 578: significa 83 casi al giorno, un dato simile a quello registrato una decina di giorni fa. Ancora molti i guariti, 636, con gli attualmente positivi che dunque sono 91 in meno. La nostra provincia, purtroppo, continua invece a fare i conti con un elevato numero di decessi, in aumento rispetto al precedente aggiornamento. Siamo infatti saliti di ulteriori sette unità, raggiungendo quota 33 in una settimana. E se il tasso di letalità in Piemonte è del 3,1%, da noi è del 6%. Di fatto il doppio».