‘Bubamara’, un ranch dove gli animali vivono liberi
Marina: "Non esistono bestiole ?buone? o ?cattive?. Solo preconcetti degli adulti"
RIVALTA BORMIDA – A Rivalta Bormida c’è un ranch particolare, ‘Bubamara’, (che nella lingua macedone vuol dire coccinella) gestito da un’associazione sportiva fondata da Marina e Marian. «Io sono italiana, mio marito è macedone – spiega la moglie – Da noi si incontrano due culture accomunate dall’amore per gli animali». L’idea è quella di avvicinare le persone alla natura, con un’attenzione particolare rivolta ai bambini. «Tutti gli animali sono uguali e possono vivere in armonia. Con ognuno si può instaurare un rapporto personale, intimo, che può arricchire l’anima – continua Marina – Non esistono animali ‘buoni’ o ‘cattivi’ e questa consapevolezza si scopre sono conoscendoli. Per questo le nostre bestiole sono libere di scorrazzare per il ranch e possono essere avvicinate o avvicinare chiunque». E loro di animali ne hanno tanti, da quelli da cortile a cavalli, asini, cani, gatti, pecore, capre, maiali e tanti altri.
Appena entrati al Bubamara si viene assaliti da un branco di cagnolini festosi mentre i tacchini, curiosi, studiano l’ospite da lontano prima di potersi avvicinare per ricevere la loro razione di coccole. E poi ci sono i cavalli con i quali vengono organizzati anche corsi di ippoterapia. «I cavalli sono esseri speciali, particolarmente sensibili – continua l’intervistata – Ricordo che una volta mentre un bimbo era impegnato in una lezione al maneggio, sua mamma si era appartata per allattare il fratellino. Lola, la nostra cavalla più anziana, vista la scena con discrezione le si è avvicinata e si frapposta tra lei e le altre persone per proteggerla dallo sguardo altrui. Terminata l’operazione, si è allontanata».
Secondo i ‘Bubamari’ sono gli adulti ad avere dei pregiudizi che poi trasmettono ai figli: «Gli incontri con gli animali servono più ai grandi che ai piccoli – affermano – ‘Stai lontano che morde’, ‘non passare dietro che scalcia’ ed altre frasi di questo tipo nascondono paure che i bambini istintivamente non hanno. Gli animali percepiscono questa ansia e ne sono turbati. E così addio armonia naturale».