“Al centro della difesa, con qualsiasi modulo”
Simine Sini non guarda la categoria: "Siamo noi giocatori che decidiamo dove portare la squadra"
ALESSANDRIA – “Sono un mancino, centrale nella linea a quattro, al centro o a sinistra se si gioca a tre“. Dunque duttile, Simone Sini, anche per rimodellare la squadra e il reparto arretrato dell’Alessandria. “Decide il mister, che mi conosce. Ci siamo parlati: ieri mi ha accolto, oggi ho lavorato con il gruppo. Mi ha spiegato la sua idea di gioco e come vuole utilizzarmi. Io sono pronto”.
In realtà, l’ultimo acquisto dell’Alessandria, deve ritrovare il ritmo partita. “Non mi manca molto: è vero, ad Ascoli non ho giocato molto – spiega – ma a dicembre due partite le ho disputate. Non sono stato bene, mi sono fermato due settimane, ma avevo, comunque, ricominciato a lavorare. La condizione da gara si trova giocando“.
Molte maglie in carriera (compirà 29 anni ad aprile), con oltre 70 presenze in B, e un legame speciale con Perugia. “Vincere è sempre bello. Se mi trovassi nella condizione di scegliere, dopo aver conquistato una promozione, non me ne andrei. Allora non volevo perdere il legame con la Roma e sono rientrato nella capitale, per andare di nuovo in prestito. Però a Perugia sono stato molto bene”.
Anche ad Alessandria sa che l’obiettivo è vincere. “Lo so bene. E so anche che questa società starebbe benissimo in B“.
Quindi non le è pesato scendere di categorie? “In carriera ho giocato molto, tra C e B, ho avuto anche la fortuna di qualche presenza in A. Non mi sono mai fatto condizionare dalla serie: sono convinto che, se c’è un traguardo, siamo noi giocatori per primi a doverci compattare per conquistarlo. La categoria la possiamo, anzi la dobbiamo, decidere noi“.
Il Moccagatta è un campo che conosce bene. “Il teatro di una sconfitta, ma anche uno scenario straordinario quel giorno della finale di Coppa Italia. Anche uno che entra da avversario si emoziona. Sarebbe importante rivedere la gente allo stadio e, soprattutto, regalare una gioia come quella che i Grigi hanno vissuto quel giorno“. A proposito di quel 25 aprile: Marconi incontenibile. “La sua partita di grazia. Gli riusciva proprio tutto. Immarcabile”.
Primo impatto con il gruppo? “Ottimo, ho trovato molti ex compagni: Cosenza, Eusepi, Arrighini, Stanco, Parodi, Frediani che è un ottimo amico. Mi hanno accolto benissimo, mi aiuteranno a inserirmi. Posso dire di aver respirato un clima carico, elettrizzante: sarà per il mercato e, anche, per la voglia di andarsi a prendere un grande risultato“.
Passando per l’anticipo di sabato a Olbia. Potrebbe già essere in campo? “Deciderà il mister, io sono pronto”.