Fumata nera per la riapertura della provinciale 456 del Turchino
Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione di ieri fra le autorità locali e i rappresentanti del Mit
OVADA – «Pensavamo di essere arrivati a un livello molto più maturo da un punto di vista decisionale, progettuale e, se vogliamo, anche esecutivo. Ed invece siamo ancora qui a parlare di chi deve fare cosa». Non usa giri di parole Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione, per commentare l’esito della riunione di ieri che, seppure in via telematica, per la prima volta ha riunito i vari attori interessati dalla chiusura della strada provinciale 456 “del Turchino” a causa della frana presente, ormai da più di un anno, nella frazione ovadese del “Gnocchetto”.
«Finalmente anche gli amministratori locali hanno avuto modo di confrontarsi con i rappresentanti del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture – prosegue Piccardo, insieme a Paolo Lantero, sindaco di Ovada -. Pensavamo di essere stati convocati per la conferma della gratuità dell’A26, nel tratto compreso fra i caselli di Ovada e di Masone. È da mesi che abbiamo avanzato questa richiesta. Invece, anche se tutte le parti presenti alla riunione (fra gli altri, oltre al Mit, c’erano anche alcuni responsabili dell’Aspi e di Autostrade per l’Italia, delle province e delle due prefetture, ndr) si sono dette concordi, al momento non ci sono sviluppi in tal senso». Nel mentre l’area interessata dalla frana resta interdetta alla circolazione, senza che nessuno abbia iniziato a lavorare. Il rischio è che si debba attendere almeno fino a quando la strada passerà sotto la competenza dell’Anas.
Nel corso della discussione si è parlato anche della possibilità di una riapertura parziale della strada, a senso unico alternato. Per vedere la luce, però, questo progetto necessita di un investimento pari a 650 mila euro sia per la messa in sicurezza dell’area sia per l’installazione di una rete paramassi, con conseguente monitoraggio delle vibrazioni con degli appositi sensori. Un impegno di spesa non indifferente che, tuttavia, rappresenterebbe comunque una soluzione provvisoria. «In questi mesi noi sindaci ci stiamo mettendo la faccia per conto terzi, a fronte di responsabilità altrui – prosegue Piccardo -. È anche per questo motivo che chiediamo di essere ascoltati, visto che da qualche giorno centotrenta studenti della Valle Stura fanno dei giorni assurdi per raggiungere le scuole di Ovada. E poi sono sempre più numerosi i mezzi pesanti che percorrono la strada provinciale e, dopo aver attraversato il centro di Rossiglione, si ritrovano incastrati nella zona del Gnocchetto. Spesso si tratta di camionisti stranieri ma, in ogni caso, la mancanza di apposite segnalazioni e di cartelli stradali non aiuta. Noi abbiamo fatto richiesta per l’installazione a tempo debito». Le parti si confronteranno nuovamente fra quindici giorni.