Il Poema dei Salvati per la Giornata della Memoria
Il Teatro degli Acerbi propone un recital allestito con Memoria Viva e Israt
ACQUI TERME – Nella programmazione della Giornata della Memoria organizzata dal Comune di Acqui Terme è stato inserito anche ‘Il Poema dei Salvati’, un’opera nata dalla sinergia tra ‘Memoria Viva’ di Canelli, Israt e Teatro degli Acerbi. Il recital a più voci, registrato nel teatro ‘Balbo’ di Canelli verrà trasmesso online sulla pagina Facebook della compagnia mercoledì 27 gennaio alle 21.
«E’ l’adattamento di uno spettacolo che vorremmo rappresentare a teatro, ma oggi il video è l’unico veicolo per raggiungere il pubblico e condividere questo messaggio culturale – spiega Patrizia Camatel, portavoce della compagnia – Gli spettatori ascolteranno una serie di testimonianze su un periodo della Seconda Guerra Mondiale, un racconto delle nostre terre dove furono internate numerose famiglie provenienti per lo più dalla Jugoslavia». Il video proporrà, dopo i saluti di Paolo Lanzavecchia, sindaco di Canelli e Mariapia Di Matteo, presidente dell’associazione Memoria Viva, un’introduzione storica di Nicoletta Fasano dell’Israt cui seguiranno le voci recitanti di Massimo Barbero, Patrizia Camatel, Fabio Fassio, Francesco Fassio ed Elena Romano accompagnati dalle musiche eseguite dal vivo da Leonard Plumbini.
«Abbiamo rappresentato la diversa prospettiva di centinaia di persone a domicilio coatto in un paese straniero – continua l’intervistata – dall’altra parte i nostri avi che hanno visto arrivare ‘a casa loro’ famiglie ebree dalla lingua diversa. Vita quotidiana resa attraverso la vivacità delle esperienze di ospitati ed ospitanti, testimonianze vere, non romanzate, rese direttamente dai protagonisti o dai discendenti».
Un lavoro davvero originale. «Storie del cosiddetto internamento libero – continua – Condizioni di vita disagiate ma certamente migliori di quelle dei campi di concentramento dai quali molti furono salvati proprio dal coraggio di quei vicini con il quale ci si era legati da amicizie o parentele». Lo spettacolo racconta il passato ma guarda al presente e pensa al futuro: «Il tema dell’accoglienza è contemporaneo; oggi c’è l’emergenza dei migranti. Ecco quindi l’idea di mettersi in gioco in prima persona, di offrire rifugio a persone disperate che fuggono dalla guerra e dalla persecuzione».