Cento volte Gazzi
Il traguardo del capitano, che lavora per essere a disposizione a tempo pieno. La sua attività di scrittore
ALESSANDRIA – La prima maglia che ha indossato Alessandro Gazzi, il giorno dopo aver firmato il contratto con l’Alessandria, è stata verde: la terza divisa in quella stagione 2017 – 2018 in cui è iniziato il nuovo capitolo della storia sportiva del centrocampista di Feltre. Debutto in amichevole contro il Calcio Derthona, l’esordio ufficiale il 27 agosto, Pontedera – Alessandria 1-1. Lo stop per infortunio, rimediato nella gara con il Livorno dell’8 novembre, non gli ha permesso di tagliare prima il traguardo delle 100 presenze in grigio, raggiunto una settimana fa, nello spezzone disputato contro il Como. Il totale a tre cifre è la somma degli 88 incontri in campionato e 12 in Coppa Italia. Un esempio di intelligenza, stile, doti tecniche e attaccamento alla maglia che anche la società grigia ha sottolineato sul suo sito, ribadendo “complimenti e ammirazione” per il traguardo raggiunto, per il professionista e per l’uomo.
Gazzi è anche uno scrittore: un suo racconto, vincitore di un concorso letterario, qualche mese fa è stato pubblicato in una antologia e sul suo blog sono molto i contributi, le riflessioni e, anche, le recensioni di libri.
C’è un pensiero, tratto da uno dei suoi interventi, che aiuta a capire meglio il valore di Gazzi. “Il calcio di alto livello è uno lavoro fisicamente e mentalmente logorante. E non basta a considerare quella carovana di pedatori che invade le televisioni solo una massa viziata e strapagata per fare il “gioco più bello del mondo”: bisogna tenere conto che il calciatore, inserito in un sistema lavorativo dalle elevate gratificazioni economiche e da batoste sportive spesso micidiali, si confronta giorno per giorno con motivazioni, umori ed emozioni che lo rendono un essere umano con le stesse certezze e debolezze di qualsiasi altra persona“.