Quargnento, la parola alle difese
Gli avvocati di Vincenti: "Il nostro assistito non voleva uccidere"
ALESSANDRIA – Tragedia di Quargnento; stamani in tribunale ad Alessandria, la parola alla difesa.
ORE 14.45. Le parole dell’avvocato Caterina Brambilla, legale – insieme al collega De Blasi – di Antonella Patrucco, moglie di Giovanni Vincenti.
ORE 13.05. Parlano gli avvocati di Giovanni Vincenti, Vittorio Spallasso e Lorenzo Repetti.
ORE 10.45. Vittorio Spallasso, avvocato di Giovanni Vincenti, si è soffermato sulla differenza tra dolo eventuale e colpa. Il legale ha analizzato come il comportamento del suo assistito sia da attribuire a colpa grave, ma non a dolo. Ripercorrendo i tragici momenti della notte del 5 novembre 2019, Spallasso ha parlato anche della telefonata, durata poco più di un minuto, durante la quale i carabinieri avevano comunicato a Vincenti dello scoppio. Spallasso ha ribadito che Vincenti non aveva intenzione di uccidere. L’imputato aveva posizionato i timer all’1.30, “proprio per non nuocere ad alcuno”. Avvisato dello scoppio, ha pensato che qualcosa non avesse funzionato, e non si immaginava la seconda deflagrazione.
ORE 9.30. E’ ricominciato alle 9.30, alla Corte d’Assise di Alessandria, il processo sulla tragedia di Quargnento. Dopo la requisitoria del procuratore Enrico Cieri – con la richiesta di 30 anni con il riconoscimento delle attenuanti per Giovanni Vincenti e la moglie Antonella Patrucco per omicidio volontario con dolo eventuale per l’uccisione dei tre vigili del fuoco Matteo Gastaldo, Antonio Candido e Marco Triches – oggi la parola passerà alle difese.
Questo è il momento dell’arringa di Vittorio Spallasso, che con Lorenzo Repetti difende Giovanni Vincenti. Arringa iniziata con la premessa della consapevolezza del grande dolore che questa vicenda ha provocato ai familiari delle vittime e alla comunità.