“Vittoria salutare, partita da chiudere prima”
La squadra ha dato a Longo "una risposta caratteriale importante. Ho iniziato a capire di più sui miei uomini"
ALESSANDRIA – Il peso del risultato è grande. Come lo è il lavoro che Moreno Longo si è reso conto di dover fare. Anzi, forse il peso del secondo supera il primo, che, però, è un aiuto fondamentale per cambiare l’Alessandria. “Vittoria molto importante. Salutare, dopo un periodo faticoso e la settimana con il cambio di allenatore, in cui si vivono emozioni particolari e sui giocatori si scaricano responsabilità. Non era, e non avrebbe potuto essere, una partita né semplice e né banale“.
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I giocatori devono mettermi in difficoltà nella scelte: devono dimostare che, per loro, l’Alessandria è l’occasione più importante della carriera.
Una partita che non ha dato solo tre punti, per avvicinare di nuovo la Pro Vercelli, in attesa di conoscere effetti sulla rincorsa a Como e Renate (che giocheranno domani sera). Il nuovo tecnico si aspettava risposte: non le pretendeva assolute e definitive, ma almeno, lo riconosce, “dal punto di vista caratteriale la squadra me le ha date. In questo momento serve creare la base di uomini: ho visto un’Alessandria compatta, coesa, che ha voluto la vittoria, anche soffrendo, contro una ottima Pistoiese”. Dunque, prima richiesta esaudita: Longo voleva vedere nei suoi la voglia di vincere a ogni costo e l’ha trovata. Adesso sa che deve ‘ripulirla’ da carenze e imperfezioni e amplificarla.
Attaccanti vicini
Giocare, e allenare, sono i luoghi e i tempi deputati per intervenire, cambiare e crescere. “E’ il campo che indica qualità e difficoltà dei giocatori. Così un allenatore riesce a pianificare le prime informazioni che arrivano dalle gare”. Realista e non presuntuoso, l’allenatore. “Mai preteso di giudicare i giocatori in una sola partita, li scoprirò meglio nelle prossime settimane. Però già oggi ho iniziato a capire qualcosa in più sui miei uomini”. Fra i primi input urlati dalla panchina la richiesta, alle due punte, a giocare più vicine. “Voglio che lavorino insieme e diventino un reparto: a turno, possono attaccare la profondità, non devono essere mai slegate e andare in giro per il campo”.
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In mezzo non è ancora il tempo di Gazzi: poteva sembrare un cambio naturale per le caratteristiche del capitano che, invece, è rimasto in panchina e il ruolo che è stato per più di un’ora di Giorno lo ha fatto Bruccini. “Non volevo perdere centimetri, nonostante l’ingresso di Casarini. Si poteva rischiare di subire gol da palla inattiva o da cross dall’esterno, di Pierozzi: Gazzi arriva da un lungo infortunio e con pochi allenamenti, mentre Bruccini è abituato al ritmo della seconda parte della ripresa. Alessandro è molto importante per noi, ma schierarlo in un finale concitato poteva rappresentare un rischio”.
Le punte devono stare pià vicine, lavorare insieme a fare reparto. Mustacchio? Ho preferito schierarlo nel momento in cui sfruttare di più la sua rapidità
Spaccare la partita
Di allenamenti anche Mustacchio ne ha pochi nelle gambe, ma ha cambiato la gara. “Mattia ha queste caratteristiche: può spaccare la partita, per la frequenza che ha, anche per la rapidità. E’ stata una scelta ponderata non schierarlo dall’inizio: ho preferito utilizzarlo quando gli avversari avevano minuti nelle gambe. Le sostituzioni devono aiutare a cambiare la gara, e in questo momento ci sono elementi appena arrivati, o usciti dal covid, che non sono ancora pronti per giocare del primo minuto. E’ il caso di Di Quinzio, di Di Gennaro, dello stesso Gazzi. Dobbiamo essere bravi ad adattarci, io spero di avere al più presto più possibilità di scelta nell’undici iniziale”.
Giocare sempre
Longo ha ‘pilotato’ la squadra, l’ha mossa con le parole e le indicazioni continue. Anche per scuoterla, come quel “abbiamo smesso di giocare” urlato alla mezzora, per alimentare la reazione alla pressione della Pistoiese. “Oggi avremmo dovuto cercare di chiudere la partita con più insistenza, accontentarsi del vantaggio non funziona. Almeno creare i presupposti per raddoppiare, anche se poi io conto almeno tre occasioni per il 2-0. Ma nella gestione dopo la riconquista, bisogna assolutamente fare meglio“.
A sfiorare il raddoppio anche Casarini, opportunità da sfrutare in altro modo: lei considera l’ex Novara un elemento importante e funzionale? ” Casarini è un ottimo giocatore. Sono stato molto chiaro con il gruppo: sono i ragazzi che mi devono mettere in difficoltà. Io non precludo opportunità a nessuno, darò spazio anche a chi fino ad ora ha giocato pochi minuti, ma sono i calciatori stessi a darmi l’opportunità per farlo. Io cerco giocatori che abbiano grandissime motivazioni e mi dimostrino, giorno dopo giorno, di reputare l’Alessandria la migliore occasione della loro carriera e credono nei programmi e negli obiettivi di questa società”. Dunque Casarini potrebbe uscire dal mercato, mentre Suljic ha le valigie pronte per Novara