“Invecchia” la popolazione: un ovadese su due ha più di cinquant’anni
L’età media, in prospettiva, è il vero problema
OVADA – Non c’è solamente il massiccio calo della popolazione fra le voci più importanti contenute all’interno delle statistiche fornite qualche giorno fa dall’Ufficio demografico del Comune di Ovada. Detto che la città, negli ultimi dodici mesi, ha perso 193 residenti rispetto all’anno precedente, va anche considerato il dato che riguarda l’età media della popolazione. Al 31 dicembre 2020, infatti, risultavano “solamente” 1.723 cittadini ovadesi con meno di trent’anni, mentre, nel complesso, gli “Over 51” sono 5.810. Di fatto uno su due, visto che il totale complessivo resta di pochi superiore alle 11 mila unità (11.046, di cui 5.272 uomini e 5.774 donne).
Le famiglie sono 5.372 con 20 convivenze. In totale negli ultimi 12 mesi sono stati registrati più di 200 decessi, mai così tanti. Ma il vero nodo è la composizione della popolazione. La fascia più diffusa è quella compresa tra 51 e 60 anni: 1.760 abitanti. A seguire la decade successiva con 1.582. Se gli ovadesi tra 41 e 50 anni sono 1.526, il crollo è evidente tra i più giovani: 1.072 tra 19 e 30 anni.
«Da un lato – ci aveva spiegato Emilio Delucchi, ex direttore del Consorzio Servizi Sociali – ritmi di vita e rapporti sociali indicano che da queste parti si vive bene. Dall’altro il fenomeno è anche il prodotto di scelte politiche, prevalentemente rivolte alle fasce più ampie della popolazione e con un orizzonte limitato ai cinque, massimo dieci anni successivi».
«Se vogliamo salvare Ovada dal declino – puntualizza il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – è la partita dei collegamenti con le grandi città e del trasporto locale quella su cui dovremo concentrare il nostro impegno nei prossimi anni. Ed è il motivo per cui abbiamo chiesto, pochi giorni fa, di entrare nella fondazione Slala di Alessandria, che si occupa di logistica e di mobilità».