Il ricordo della Banda Tom: «Oggi grazie a loro siamo liberi, e non è poco»
CASALE – È terminata da pochi minuti la cerimonia di commemorazione dell’eccidio dei tredici partigiani della Banda Tom, assassinati 76 anni fa alla Cittadella di Casale. Manifestazione in forma ridotta per le limitazioni imposte dalla pandemia. Dopo la deposizione delle corone d’alloro alle lapidi (inclusa quella del partigiano Gaetano Molo) e il ‘silenzio’, solo brevi interventi del sindaco Federico Riboldi, del presidente dell’Anpi Gabriele Farello e del presidente del Comitato Unitario Antifascista Germano Carpenedo.
«Oggi ricordiamo anni in cui l’Italia rischiava la sua indipendenza, anni in cui qualcuno ha deciso di dire no» le parole del sindaco.
Farello, dopo un ricordo di Lidia Menapace e Carla Nespolo, ha proseguito: «Oggi è tempo dei costruttori di una nuova società, come furono i nostri partigiani». «Pensando ai partigiani della Tom penso al coraggio della scelta e la conseguente assunzione di responsabilità, merce rara oggi. Siamo liberi anche grazie a quelli che commemoriamo e celebriamo oggi, protagonisti di quei terribili 18 mesi dai quali la nostra patria risorse. Siamo liberi, e non è poco» ha concluso Carpenedo.