Web e amici virtuali, come la rete ha cambiato la comunità
Festival delle Conoscenze: oggi doppia conferenza con l'antropologo Marco Aime e il ricercatore Bruno Barba
NOVI LIGURE — La rete si è impadronita delle relazioni e dell’amicizia? Didattica a distanza, smartworking e relazioni via web stanno cambiando le nostre comunità? Anche a queste domande cercherà di rispondere la doppia conferenza in programma oggi nell’ambito del Festival delle Conoscenze.
La rassegna organizzata a Novi Ligure dalla Fondazione Acos per la Cultura, con la collaborazione dell’associazione PerCorsi, domani avrà come protagonisti il noto antropologo Marco Aime e il ricercatore Bruno Barba. Entrambi gli appuntamenti si terranno in streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook del Gruppo Acos (sarà possibile interagire con i relatori con commenti e domande nel corso della diretta).
Alle 10.00 Aime terrà una lezione su “Comunità: locali, globali e virtuali”. Alle 18, seconda diretta streaming con l’incontro dal titolo “Ricostruire le comunità: dal locale, al globale passando per il virtuale” che vedrà anche la partecipazione di Bruno Barba, il quale dialogherà con Marco Aime intorno ai temi del volume “Comunità” (2019). Riflessioni su come l’avvento della rete, attraverso la velocità di contatti e rapporti virtuali, abbia sostituito la qualità delle relazioni, delle conversazioni, dell’amicizia, indebolendo sempre più gli orizzonti sociali e pedagogici delle nostre comunità.
Aime è docente all’università di Genova, dove insegna Antropologia culturale. Barba è ricercatore di Antropologia dell’ateneo ligure e da quasi trent’anni studia il meticciato culturale e il sincretismo religioso del Brasile. A introdurre le conferenze sarà l’assessore alla Cultura Andrea Sisti, mentre il ruolo di moderatore sarà svolto da Fabio Lavagno e Maria Elisabetta Lanzone, cofondatori dell’associazione PerCorsi.
«Con Marco Aime e Bruno Barba il Festival si arricchisce di preziosi contributi di pensiero», spiega il presidente della Fondazione Giampaolo Bovone, ex preside del liceo Amaldi che pone l’accento sul concetto di comunità nella scuola: «I ragazzi più fragili rischiano di allontanarsi dal sistema scolastico, e anche quelli più fortunati sono costretti a restare chiusi per ore dentro le loro camere davanti ai computer, privati del contatto con i loro docenti e compagni».