Giovanni Lanza ritorna per ringraziare la Provincia… sperando in un futuro migliore
CASALE – Il preside dell’Istituto Balbo di Casale Riccardo Calvo torna a dar voce al grande politico monferrino Giovanni Lanza che ora, dopo la lettera inviata nel periodo natalizio indirizzata al Recovery Fund, ringrazia la Provincia per l’intervento di ristrutturazione attualmente in atto nel plesso liceale a lui intitolato. Nel suo intervento non mancano riflessioni sul suo amore per la scuola e sul mondo didattico fortemente colpito dalla pandemia e trova spazio anche un augurio, ovvero che vengano poste le basi per permettere ai giovani casalesi di avere un futuro da costruire qui in Monferrato.
«Nel ringraziarvi per lo spazio che avete dedicato alle mie pur brevi riflessioni prenatalizie, riprendo per un’ultima volta la parola per ritornare, poi, nel silenzio della storia perché da uomo delle istituzioni, mi corre l’obbligo di ringraziare la Provincia per l’intervento immediato e solerte che in questi giorni si sta svolgendo presso l’edificio del plesso Lanza.
Non sarà sufficiente, perché ci sono anche altri lavori strutturali da realizzare, ma fa piacere cogliere in questo momento l’interesse di tutte le istituzioni verso la scuola e il ritorno dei miei ragazzi in presenza. Come ho già avuto modo di sottolineare, alle scuole sono molto affezionato e in questa città mi sono battuto anche per convincere la Contessa Clara Leardi a quel lascito straordinario del suo magnifico palazzo per la fondazione di una delle prime scuole tecniche in Italia. Devo dire che, qualche anno fa, proprio i ragazzi di quell’ Istituto mi avevano colpito per la bellezza e la grande apertura al futuro di un loro progetto per la caserma Nino Bixio di cui ho già scritto.
Questa volta, invece, prendo ancora qualche riga per dire che qui da noi al Lanza sono arrivati, dopo qualche mese, i banchi ma a mancare sono ancora le sedie e io, nel mio piccolo, da piemontese preciso quale sono, mi sono chiesto perché non siano arrivati in un solo e meno costoso trasporto. Speriamo non vada così per i vaccini e che non ne arrivi una sola dose, perché sarebbe più grave!
Torno, però, sulla questione delle scuole per dire che i nostri ragazzi hanno bisogno, quando sarà finita questa cosa, non di essere compatiti ma di essere stimolati e aiutati a conquistarsi, con le unghie e con i denti, il loro futuro come fecero i loro nonni dopo la fine della guerra. Allora, però, si vedevano adulti che, forse per gli errori che avevano fatto con il fascismo, cercavano di dare il buon esempio. Mi auguro che anche qui da noi in Monferrato non si perda tempo, si facciano rapidamente le bonifiche dell’amianto e questa città rinasca nell’economia, nella socialità e nella cultura come ha già fatto dopo la fine del Risorgimento con quei personaggi che adesso trovate nei giardini casalesi con i loro monumenti e con tanti altri che il monumento non ce l’hanno, ma che forse, addirittura, lo meritavano di più.
Ma un’idea come la mia con i Conti Leardi, questa sì che sarebbe davvero una bella pensata! Non saremmo certo più i primi in Italia, e forse nemmeno in provincia, ma saremmo in grado di tenere il passo con la parte migliore di questo Paese che noi risorgimentali abbiamo immaginato erede di Dante, di Leonardo, di Galileo e di tutte quelle donne e quegli uomini che hanno saputo rendere il “Suol d’Aleramo” una terra che l’Unesco ha dichiarato unica e irripetibile.
Al Prossimo secolo,
Giovanni Lanza».