Vaccini anti Covid: accordo con i medici di famiglia
Intorno al 10 febbraio il via alla nuova campagna
TORINO – Accordo raggiunto, in Piemonte, per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione contro il Covid-19: l’intesa tra la Sanità regionale e le rappresentanze sindacali dei medici di famiglia (Os Fimmg, Os Snami, Os Smi e Intesa sindacale) è stata siglata oggi pomeriggio nella sede dell’assessorato regionale alla Sanità alla presenza del presidente della Regione, Alberto Cirio, e dell’assessore Luigi Genesio Icardi.
«Il Piemonte è pronto alla vaccinazione di massa attraverso le sue oltre 3.200 “sentinelle” sul territorio, cioè i propri medici di famiglia – commenta Cirio – Sono grato a tutti perché il Piemonte è tra le prime regioni a siglare un accordo di questo tipo, che ci permetterà di raggiungere in modo capillare tutti i cittadini e in particolare le fasce più fragili. Siamo pronti a partire non appena arriveranno le dosi del vaccino Astra Zeneca, la cui validazione è attesa a fine gennaio con prima consegna alle regioni intorno al 10 febbraio. Il Piemonte ci crede e sta mettendo il suo massimo impegno, perché prima vaccineremo tutti e prima usciremo da questa grave crisi».
«Abbiamo sempre sostenuto che questa battaglia possiamo vincerla solo insieme ai medici di base, che per la vaccinazione antinfluenzale sono stati in grado in meno di due mesi di vaccinare in Piemonte un milione di persone – sottolinea l’assessore Icardi – Oggi abbiamo siglato questo accordo che copriamo con risorse regionali, ma ho già convocato domani la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, che coordino, alla quale parteciperà anche il ministro Speranza, dove chiederemo che questa importantissima attività sia finanziata, perché è forse la più importante che l’emergenza Covid abbia messo in evidenza. La squadra con i medici di famiglia, e fra poco anche con i farmacisti, sono certo che sarà una squadra vincente».
L’iter delle vaccinazioni
I medici di medicina generale potranno effettuare la somministrazione del vaccino direttamente nei propri studi, avvalendosi delle strutture messe a disposizione delle Aziende sanitarie (o dagli enti locali) oppure a domicilio degli assistiti, in caso di persone non deambulanti.
Il target degli assistiti da coinvolgere in una prima fase sarà rappresentato dalle persone in età avanzata, in primo luogo ultra 80enni, e dalle persone non deambulanti già seguite presso il proprio domicilio che si sono già sottoposte a vaccinazione antinfluenzale. Nelle fasi successive il target di popolazione da vaccinare seguirà le indicazioni nazionali e regionali.
I medici potranno vaccinare non solo gli assistiti in carico, ma anche altri assistiti comunque residenti nel territorio della Asl di riferimento. Sarà ammessa l’adesione dei medici di continuità assistenziale, su base volontaria, in orario diurno e feriale ai quali verrà corrisposta la medesima remunerazione, che è di 6,16 euro ad inoculo (più oneri), come da contratto nazionale.
Per la Regione Piemonte, si stima un impegno finanziario tra i 30 e i 40 milioni di euro, calcolando, secondo i parametri nazionali, una platea tra i 2 e i 3 milioni di persone a carico dei medici di famiglia e tenendo conto anche della seconda inoculazione, prevista per il richiamo.