Aido, un impegno che non si ferma. Nemmeno con la pandemia
L'associazione per la donazione degli organi ha incontrato la comunità pozzolese durante la tradizionale messa annuale
POZZOLO FORMIGARO — Nonostante il momento di emergenza l’attività di donazione e trapianto di organi continua. In Italia infatti più di 8 mila persone risultano in attesa di un trapianto perché non ci sono organi a disposizione per tutti.
Un accorato invito alla donazione è stato rivolto, dal presidente dell’Aido novese Giorgio Bottaro, anche domenica 10 gennaio a Pozzolo Formigaro presso la parrocchia di San Martino durante la messa celebrata in suffragio di tutti i donatori di organi, tessuti e cellule e di coloro che sono deceduti a causa della pandemia e di chi ha perso la vita per curarli. Significativa la particolare disponibilità e l’accoglienza riservata all’associazione dal sindaco Domenico Miloscio e dalla comunità di Pozzolo Formigaro tutta.
Il parroco, don Costantino, iscritto Aido, ha ritenuto sottolineare come la donazione sia segno di generosità, di altruismo e condivisione; inoltre occorre avere la consapevolezza che la vita è un dono per se e per gli altri da sostenere dall’inizio alla fine compresa la malattia.
Don Costantino ha fatto riferimento a Papa Francesco, per parlare della tentazione della società di scartare ciò che non è utile o perfetto, mentre occorre reagire con la certezza che tutti abbiamo la stessa dignità e dell’indifferenza che è un grande limite della nostra società, con: «Non tocca a me» e ha concluso: «Diventare donatori di organi vuol dire aver capito che sempre nella vita si può essere dono».