Cuccioli di cinghiale in giro per Acqui: “Episodi sempre meno rari”
Il Servizio di Vigilanza Faunistica raccomanda: "Cattura vietata, i cittadini si limitino a segnalare alle autorità"
ACQUI TERME – Nel tardo pomeriggio di martedì 12 una cucciolata di cinghiali si è spinta fino al centro urbano di Acqui Terme. Un video pubblicato su Facebook da un automobilista di passaggio immortalava i tre piccoli ungulati intenti ad attraversare corso Divisione nel bel mezzo del traffico. Al loro fianco, però, mancava la mamma. Impauriti e frastornati dalle auto in transito, i cinghialetti si sono poi diretti verso regione Mombarone attraverso i campi. Su segnalazione dei Carabinieri, è stato subito allertato il Servizio di Vigilanza Faunistica della Provincia. Nel frattempo, però, dei tre cuccioli si sono perse le tracce.
«Questi episodi sono sempre meno rari – spiega Massimo Lerta, responsabile del Servizio di Vigilanza – perché la fauna selvatica si sta spingendo sempre più a valle in cerca di cibo». Oltre che di ghiande, il cinghiale va particolarmente ghiotto di castagne, perciò quando la stagione è poco favorevole questo tende a lasciare il proprio ambiente naturale più facilmente alla ricerca di frutta e vegetali. «Di certo – continua Lerta – anche il poco movimento degli ultimi mesi nei centri urbani dovuto al lockdown sta facendo sì che cinghiali e caprioli si avventurino sempre più di frequente nei sobborghi urbani». Una tendenza confermata anche dal numero di sinistri stradali provocati (suo malgrado) dalla fauna selvatica, in media un migliaio all’anno in Piemonte. Sia chiaro, però: nel caso di avvistamenti in contesti urbani la cattura deliberata di animali selvatici è assolutamente vietata, «i cittadini devono limitarsi a segnalare gli avvistamenti alle autorità competenti. Anche in caso di esemplari feriti ai quali viene prestato soccorso deve essere sempre allertato il nostro ufficio, che una volta recuperato l’animale lo consegnerà al Centro di Recupero Fauna Selvatica Lipu-Cras di Asti».
Nel caso specifico, il fatto che i tre cuccioli fossero soli quasi certamente certifica l’assai probabile morte della madre, «forse investita o abbattuta prima di raggiungere le vie cittadine, perché la mamma tende a non separarsi mai dai propri cuccioli». In questo caso, tra l’altro, si trattava di esemplari al di sotto dei sei mesi di vita: in questo arco temporale, infatti, il manto del cucciolo è striato, proprio come è parso essere quello dei cinghialetti avvistati martedì pomeriggio ad Acqui.