Sei arrestati dai finanzieri di Alessandria: compensazioni inesistenti per 68 milioni di euro
214 aziende coinvolte. Sequestrato anche uno yacht
ALESSANDRIA – Sei ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite tra Piemonte, Lombardia e Campania. Beni sequestrati per oltre 9 milioni di euro, tra loro addirittura uno yacht.
Si tratta del risultato dell’operazione “3 Carte” della Guardia di Finanza di Alessandria, iniziata nel 2018 e diretta dal sostituto procuratore Eleonora Guerra. Il primo passo era stato una verifica fiscale nei confronti di una società alessandrina, in seguito alla quale era stato ricostruito un volume d’affari di 7milioni di euro e iva evasa per oltre 1 milione.
Le accuse: truffa aggravata con abuso di prestazione d’opera e indebita compensazione di imposte (per 7 milioni di euro) aggravata dall’aver agito nell’esercizio di attività di consulenza fiscale svolta da professionisti.
Un meccanismo illusorio come il gioco delle tre carte che ha dato il nome all’operazione, portato avanti da pregiudicati e colletti bianchi. Gli indagati si presentavano alle aziende in crisi di liquidità offrendosi di gestire la trasmissione agli enti impositori dei modelli F24 di imposte e contributi, anticipando le somme che le aziende avrebbero dovuto versare (dietro corresponsione di una percentuale come commissione).
Nulla però veniva versato dopo la sottoscrizione del mandato: venivano trasmesse compensazioni di debiti reali con crediti inesistenti. Le aziende, ignare, versavano la percentuale pattuita che veniva prontamente trasferita dai malfattori in ulteriori conti bancari e quindi spalmata tra prelevamenti, spese in ricevitorie Sisal e sale scommesse.
Il Tribunale di Alessandria ha sentenziato il fallimento della società in parola dall’analisi degli elementi emersi e ha contestato ai sei anche il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale documentale.
Il giro d’affari realizzato era colossale e superiore ai 68 milioni di euro. 214 le aziende che hanno beneficiato delle compensazioni dei crediti d’imposta, tutte nel Centro Nord Italia.
Nell’ultima fase di indagine si è svolta un’ulteriore verifica ad una cooperativa alessandrina specializzata in lavori edili e protagonista del meccanismo criminoso. Gli importi delle contestazioni amministrative hanno superato i 5 milioni di euro (il giro d’affari) e 1 milione di euro (iva evasa). Dalle analisi dei finanzieri sui conti degli arrestati, è emerso che due di loro, da novembre, percepivano anche il reddito di cittadinanza.