Scorie radioattive, Lucchini replica alla Lega
Il sindaco: "Più partecipazione ai tavoli e meno chiacchiere"
ACQUI TERME – La notizia di un potenziale deposito di scorie radioattive in un sito di Castelnuovo Bormida-Sezzadio ha allertato tutta la comunità dell’Acquese. Tanti sindaci sono scesi in campo per scongiurare l’eventualità ed accanto a questi rappresentanti politici di caratura anche nazionale. Nel piccolo anche le sezioni politiche locali hanno dato il proprio contributo non mancando però di alimentare la polemica politica.
Nei giorni scorsi la sezione acquese della Lega aveva puntato il dito contro il sindaco Lorenzo Lucchini a loro dire non presente tra coloro che si erano stretti a coorte. Immediata la replica del primo acquese. «Ho partecipato, insieme all’assessore all’Ambiente Gianni Rolando, alla riunione convocata dalla Provincia di Alessandria con tutti i sindaci dei territori coinvolti, occasione nella quale ho dichiarato l’intenzione dell’Amministrazione comunale di dare supporto a tutti gli enti locali. Acqui Terme c’è e ci sarà sempre nel momento in cui vi è una battaglia a difesa della salute dei cittadini – ha dichiarato senza mezzi termini – Più che tirarmi per la giacchetta, sembra che la Lega non abbia informazioni su come si stia muovendo il territorio in merito al Deposito Unico Nazionale. Un po’ più di partecipazione ai tavoli e meno chiacchiere aiuterebbe ad affrontare questa situazione con più determinazione. Dispiace notare che non vi sia stata la giusta attenzione mediatica attorno a questi incontri, che hanno permesso di strutturare una cabina di regia unica per coordinare le azioni da portare avanti insieme, iniziativa di cui anche il Comune di Acqui Terme fa parte».
Il sindaco di Palazzo Levi fa anche un’analisi della situazione attuale e chiama al senso di responsabilità anche altre autorità: «La scelta del Deposito Unico Nazionale è alle prime fasi, e le Regioni avranno un ruolo importante all’interno del processo decisionale. Oltre alle dichiarazioni di facciata degli esponenti politici regionali, ci aspettiamo come enti locali di essere convocati al più presto per un Consiglio regionale aperto, che vada a coinvolgere tutti i soggetti interessati. Alla Lega chiediamo meno spot politici e più fatti».