«Non si utilizzi l’assassinio di Norma Cossetto per intorbidire la Storia»
CASALE – A distanza di qualche giorno dalla notizia della futura intitolazione dell’area pedonale di via XX Settembre di Casale a Norma Cossetto, l’Anpi di Casale interviene con un comunicato.
Se da una parte si condanna l’omicidio della giovane, dall’altra si stigmatizza il tentativo di equiparare le due parti che combatterono, l’una contro l’altra, nel corso della guerra di Liberazione.
«L’Anpi ha lo scopo di tramandare i valori della Resistenza che fu lotta militare e civile di popolo per conquistare Libertà, Pace, Democrazia, contro chi da vent’anni proponeva e attuava l’esatto contrario.
Norma Cossetto fu assassinata da alcuni partigiani slavi, individui che passarono così dalla parte giusta della Storia a quella sbagliata dell’Umanità: si è quindi trattato di un delitto ingiustificabile.
Questo fu uno fra i molti episodi orribili attuati dalle parti in causa che caratterizzarono quel conflitto ma non solo, perché, purtroppo, sono comuni a tutte le guerre.
Non può esserci alcuna attenuante nemmeno quando le brutalità vedono protagonista chi sta lottando per la propria Libertà dall’oppressione. L’Anpi condanna convintamente ogni sopruso e violenza inferti a popolazioni o a singole persone inermi.
Se da ottant’anni ci è permessa la libertà di opinione, di stampa, di opposizione politica, di associazione sindacale, di decidere la nostra vita, lo dobbiamo alla generosa lotta delle partigiane e dei partigiani, civili e militari contrari al regime fascista.
Non si utilizzi dunque l’assassinio della persona e della donna Norma Cossetto, per intorbidire la Storia tentando di equiparare chi era dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata: su questo non c’è e non ci sarà mai alcuna “pacificazione” – dicono dall’Anpi Casalese – Stiamo tuttavia riscontrando un utilizzo strumentale e politicamente programmato della Memoria a livello nazionale al quale si adeguano anche il Sindaco e la Giunta di Casale Monferrato.
Essi tentano di trasformare la morte di una giovane ragazza in un discorso retorico per mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti, senza tener conto delle responsabilità storiche del fascismo italiano e del nazismo che hanno prodotto leggi razziali, negazione delle libertà, torture, stragi, rappresaglie e guerra.
Se, come spiegato nel comunicato del sindaco del 30 dicembre, l’intento è davvero quello di unire, poiché l’intitolazione di uno spazio pubblico ha un valore civile e pedagogico che permane, sarebbe stato più consono coinvolgere il Comitato Unitario Antifascista diretta emanazione del Consiglio Comunale, evitando di infiammare unilateralmente i social network: la Politica si fa nelle sedi istituzionali».