I theShow fanno irruzione durante la Dad al Leardi
Complici dello scherzo agli studenti la preside e gli insegnanti
CASALE – Vi ricordate dei theShow, che avevano scelto Casale come base nella quale trascorrere alcune settimane di quarantena lavorativa per realizzare alcuni dei loro esilaranti video sui social?
Ecco, nel video pubblicato il 21 dicembre (già oltre 1 milione le visualizzazioni su Youtube) hanno coinvolto anche alcune classi dell’Istituto Leardi. Come? Facendo irruzione nelle videolezioni, magari per giocare a pingpong, d’improvviso, durante una lezione di matematica, oppure con Babbo Natale che, fischiando, appare nella videolezione di diritto.
«Dopo aver preso contatti con la scuola – spiega il Dirigente Scolastico Nicoletta Berrone – i theShow, con la complicità dell’Istituto e dei docenti, hanno organizzato nei minimi dettagli questa scherzosa interruzione delle lezioni. L’iniziativa si inserisce a pieno titolo nel “Progetto social e comunicazione” del Leardi in cui i ragazzi sono i veri protagonisti della nuova dimensione scolastica e attraverso le loro azioni, emozioni e pubblicazioni possono interloquire con il resto del mondo. Quale strumento migliore di sfruttare le capacità di comunicazione dei theShow?».
Uno scherzo architettato dai docenti agli studenti: gli Youtuber sono stati ammessi alla classe virtuale con un generico account “Prof.” «Le reazioni degli alunni sono state diversissime – raccontano gli insegnanti complici dello scherzo – c’era chi non stava capendo che cosa stava accadendo, chi si è messo a ridere, chi ha riconosciuto entusiasta le sue webstar preferite. Dobbiamo ammettere che non è stato facile rimanere seri, è stato molto divertente».
L’esperimento sociale, tuttavia, vuole essere un momento di sondaggio informale travestito da scherzo in diretta durante le lezioni, ed affronta, con netta incisività e naturalezza propria degli studenti, la riflessione sull’impatto della Didattica a Distanza sui ragazzi e sulla loro quotidianità. Con i theShow, in modo sincero e senza farsi trattenere dalla timidezza, gli alunni hanno aperto il loro cuore e hanno confessato tutte le criticità vissute negli ultimi mesi: i problemi di connessione, le difficoltà di apprendimento a distanza e il carico di lavoro notevolmente appesantito da una tecnologia che semplifica, ma che talvolta complica lo studio. «A 18 anni uno non si aspetta di stare al computer e di parlare così con i suoi compagni, proprio all’ultimo anno»; «Mi manca tutto, anche le incomprensioni con i miei compagni»; «A me mancano i prof. perché mi manca il contatto umano, così in DaD mi sento abbandonata perché non sono a scuola: se non ce la faccio a fare qualcosa, loro non riescono a cogliere il mio malessere». Non sono mancate anche considerazioni importanti dei docenti, che «alla prima lezione a distanza, in un’aula vuota, hanno avuto il magone», oppure sul valore e l’importanza delle attività in presenza, dell’Alternanza Scuola-Lavoro e più in generale delle Istituzioni scolastiche e della cultura, messe a dura prova in questi mesi di emergenza sanitaria.
Per tutti, l’augurio di poter ritornare presto in sicurezza a scuola, alla didattica in presenza e al confronto di persona tra insegnanti e compagni di classe, perché è proprio con la socialità e la condivisione in diretta delle attività e delle riflessioni che si apprende e che si diventa cittadini attivi e consapevoli del domani.