Deposito nucleare: “Sezzadio area idonea? Pronti a lottare ancora”
Il sindaco Daniele: "In provincia già troppe criticità ambientali"
SEZZADIO – «Prima di stamattina non ne sapevamo assolutamente nulla», così il sindaco Enzo Daniele commenta la doccia fredda che si è riversata sul Comune di Sezzadio nella mattinata di oggi, martedì 5. La notizia è di quelle che fanno rumore e che, inevitabilmente, creano subbuglio e sconcerto tra i sezzadiesi e gli abitanti dell’intera provincia. Nell’Alessandrino, infatti, oltre a Sezzadio altre nove amministrazioni comunali sono menzionate nel Cnapi (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, ndr), il documento pubblicato da Sogin – società di gestione degli impianti nucleari – che individua le aree più idonee per ospitare il nuovo Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi. Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento; Fubine-Quargnento; Alessandria-Oviglio; Bosco Marengo-Frugarolo; Bosco Marengo-Novi Ligure; Castelnuovo Bormida-Sezzadio sono le sei aree della provincia giudicate particolarmente adatte per la realizzazione di un impianto che andrebbe a occupare ben 150 ettari di terreno.
«Da quanto ho inteso consultando i primi documenti a mia disposizione – spiea Daniele – l’area giudicata più idonea qui a Sezzadio sarebbe quella alle spalle dell’Abbazia di Santa Giustina proseguendo poi verso Boschi di Sezzadio, area tra l’altro già coinvolta nel progetto (ancora in fase di valutazione, ndr) della nuova tangenziale richiesta dalla Riccoboni Holding per fare da “arteria di servizio” alla discarica di Cascina Borio». Stessa zona rurale al di sotto della quale giace la falda acquifera per la cui tutela tanto si sono battuti (e ancora lo stanno facendo) gli abitanti di Sezzadio e della Val Bormida da quando nove anni fa ha preso il via proprio la “vicenda discarica”.
«La provincia di Alessandria deve già fare i conti con criticità ambientali molto serie, le istituzioni locali al di sopra dei piccoli enti comunali come il nostro dovranno quindi dimostrare una volta e per tutte se alla politica interessa qualcosa della salute dei cittadini e se certi politici amano davvero il territorio che amministrano e che dovrebbero tutelare. Ho anche sentito qualcuno – continua il Sindaco – sostenere che la realizzazione dell’impianto porterebbe sul territorio migliaia di nuovi posti di lavoro, ma io non ritengo tutto ciò una “merce di scambio” accettabile se poi in ballo ci sono seri rischi sia per la salute dei lavoratori stessi che della popolazione».
Per la giornata di giovedì 7 è stato convocato un incontro tra i vertici della Provincia e i sindaci dei comuni menzionati dal Cnapi, «giovedì, probabilmente, potremo avere una prima idea di quelle che sono le intenzioni dell’Ente provinciale. Ad ogni modo, qui a Sezzadio siamo pronti per eventuali nuove battaglie per la tutela del nostro territorio e dei cittadini».