“Sanità disastrosa, poi è arrivato il Covid”
Cosa ha fatto il Piemonte. Le iniziative per fare fronte all'emergenza
TORINO – “Il 21 febbraio è arrivato il Covid in Piemonte. E da allora è cambiato tutto”. Così il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, che poco dopo mezzogiorno ha dato il via a una conferenza, insieme alla giunta regionale. E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione di un Ente il cui bilancio pareggia a 18 miliardi di euro. Ma che ha avuto 200 milioni di entrate in meno, 40 milioni sono le risorse messe dalla Regione per le mancate entrate, “ma, malgrado questo, non abbiamo fatto debiti e abbiamo pagato i debiti di altri”. Cirio ha aggiunto: “Nel 2021 pagheremo 130 milioni di euro, oltre 430 che già paghiamo, a causa di scelte poco lungimiranti di chi ci ha preceduto. Questo va sempre tenuto a mente, perché sono zavorre che condizionano la nostra attività”.
E’ chiaro che la Sanità è il tema centrale: “Abbiamo avuto un’eredità fatta di tagli e mancati investimenti. L’emergenza ci ha messo a dura prova” ha detto Cirio, sottolineando sia le eccellenze (“medici, infermieri, gran parte del personale”) ma soprattutto le criticità, in particolare quelle legate a una Medicina territoriale decisamente insufficiente e sulla quale la Regione sta investendo molto.
Dopo di lui, ha parlato l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, che ha detto: “A febbraio 2020, avevamo 16.985 posti letto complessivi, di cui 11.000 pubblici; vent’anni fa i posti complessivi erano 23.000. In questi mesi abbiamo raddoppiato i 327 posti in Terapia intensiva, che era una dotazione tra le più basse d’Italia, e triplicato quelli in subintensiva. Purtroppo la nostra Medicina territoriale non era affatto in grado di arginare lo tzunami che ci ha investito. E allora abbiamo creato l’Unità di crisi regionale che si è poi trasformata nel Dirmei, e abbiamo creato la piattaforma Covid e la mappa dei contagi per avere condivisione di dati. Non solo: abbiamo aggiornato il piano pandemico che era fermo al 2009 e abbiamo anche migliorato la telemedicina e predisposto il nuovo portale salutepiemonte.it”.
Per quanto riguarda le cifre, Icardi ha ricordato che sono stati distribuiti 34 milioni di dispositivi di protezione individuale (tra cui oltre 25 milioni e mezzo di mascherine); che sono stati reclutati 1.011 medici e 1.453 infermieri; che sono state avviate 90 usca con oltre 700 operatori. E ancora: 55 milioni sono il bonus dato a personale impegnato nell’emergenza Covid (di cui 36 milioni stanziati dalla Regione); 32 i laboratori per l’analisi dei tamponi (erano 2…); 21 gli hotspot per test rapidi, ed è stata creata la Banca regionale del plasma, con 16 centri sul territorio. Predisposti anche 1,7 milioni di tamponi molecolari; due milioni di test rapidi acquistati; 10 i milioni finanziati per l’emergenza Covid.
Icardi ha aggiornato anche un dato: a oggi sono 13.800 le persone vaccinate (contro il Covid) in tutto il Piemonte.
Cirio e gli assessori hanno anche parlato delle misure adottate per le fasce deboli, per la digitalizzazione, per vari settori da rilanciare (dall’Agricoltura, alla Cultura) e che, in un mese, sono stati distribuiti 131 milioni sul conto corrente di 80.000 attività. Il governatore si è detto particolarmente soddisfatto per il successo del Bonus turismo.
Secondo Cirio, la Regione ha esaudito le richieste per il vaccino antinfluenzale: “Tutte le dosi sono state conferite, ce ne sono in abbondanza. Chi non l’avesse ricevuta, lo faccia sapere perché la copertura c’è”.