Quando il mito di Fausto Coppi spiccò il volo
L'airone di Castellania e la sua prima vittoria
CASTELLETTO – Fausto Coppi vinse la sua prima corsa nel luglio 1938 a Castelletto d’Orba. I giorni di sagra erano l’occasione per organizzare una corsa ciclistica e gli sportivi di Castelletto si diedero un gran daffare perché ogni cosa fosse in ordine perfetto. Questo causò un forte ritardo alla partenza. Tra il folto gruppo di dilettanti c’era un diciannovenne lungo e magro che proveniva da Castellania e che correva per il gruppo sportivo della Montecatini di Spinetta Marengo. La gente, tutta stretta intorno ai corridori già noti, non guardava nemmeno Coppi. Questi aveva una maglia senza le mezze maniche per evitare il sudore, scarpette senza calze ed uno strano berrettino che sembrava una scorza di anguria. Era arrivato alla chetichella con in spalla un sacchetto di mele acerbe e comprò dal fornaio alcuni panini. Seduto sul gradino del negozio si sfamò con pane e mele e si avviò alla partenza. Si avvilì molto quando sentì uno del pubblico chiedere: “Chi è quello lì?”. “Un certo Coppi” gli rispose uno, ed un altro più informato: “Uno dei tanti”.
Il percorso della gara partiva da Castelletto d’Orba, proseguiva per Predosa, Alessandria, Cantalupo, Acqui Terme, Cremolino, Molare, Ovada per tornare a Castelletto d’Orba. Le corse dei dilettanti si correvano sempre alla garibaldina ed anche questa non fece differenza. Le squadre delle società più quotate fin dalla partenza iniziarono a darsi battaglia e, forse anche per colpa del caldo afoso, a metà gara buona parte dei concorrenti era già cotta. Coppi lasciò che fossero gli altri a darsi battaglia per poi uscire fuori di prepotenza nella parte finale, dimostrando già da subito una grande maturità tattica. La sua azione meravigliosa per compostezza e potenza colse tutti di sorpresa ed all’inizio della Caramagna si trovò in testa affiancato dal solo Fernando Ighina, il forte dilettante di Cremolino, scomparso nell’ultimo conflitto durante la campagna di Russia. A metà della salita Coppi staccò anche Ighina e s’involò solitario verso il traguardo.
Nei pressi di Ovada Coppi si accorse che alla sua ruota era misteriosamente comparso un ciclista mai visto prima: “Sei fresco come una rosa”. Lo trascinò fino al traguardo, lo batté in volata e quello fu giustamente squalificato. Secondo al traguardo fu Ighina che confidò ad un suo amico: “Quello si che va forte!”.
L’Airone aveva spiccato il volo!