Nel 2020 il Covid ha ucciso 72 novesi, 248 i morti in città
Il messaggio di fine anno del sindaco Cabella, che ha ricordato «il tributo di vite umane che la pandemia ci ha imposto»
NOVI LIGURE — Sono 72 i novesi deceduti nel corso del 2020 a causa del coronavirus. Il dato, drammatico, è stato reso noto ieri dal sindaco Gian Paolo Cabella, nel messaggio di fine anno rivolto alla cittadinanza. La prima vittima è stata registrata il 4 marzo: da allora, in media, c’è stato un morto ogni 4 giorni.
I decessi per Covid segnalati all’ufficio dell’Anagrafe comunale sono invece 248: questo perché vengono conteggiate le persone decedute a Novi, ad esempio in ospedale e case di riposo, a prescindere dal luogo di residenza.
L’Istat ha recentemente pubblicato un report sulla mortalità nei Comuni italiani nei primi dieci mesi del 2020. Per Novi, è emerso che ad aprile i decessi sono aumentati del 75 per cento rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Elevata anche la mortalità negli altri mesi: a marzo, maggio, agosto e ottobre l’incremento è stato tra il 29 e il 33 per cento; a settembre del 44 per cento. Gli unici mesi con il segno “meno” sono febbraio (–6,6 per cento) e giugno (–41 per cento).
Attualmente in città ci sono 80 persone positive, mentre all’ospedale San Giacomo risultano occupati 48 posti letto per Covid: 1 in terapia intensiva, 4 in terapia semintensiva e 43 di media intensità.
Il sindaco ha ricordato «con deferenza il tributo di vite umane che la pandemia ci ha imposto». «Un doveroso pensiero di vicinanza – ha detto – va rivolto anche nei confronti di chi ha tanto sofferto in famiglia per il contagio e l’isolamento che ha dovuto sopportare».
«Tuttavia è assolutamente necessario che la speranza non ci abbandoni: le ultime notizie ci riportano i dati delle prime vaccinazioni effettuate al personale del nostro ospedale e ci conforta la constatazione che la scienza sarà in grado di debellare questo nuovo nemico», ha affermato Cabella.
«Ci auguriamo tutti che un nuovo giorno più radioso possa portare via al più presto la brutta atmosfera di paura e le situazioni di incertezza che hanno caratterizzato la vita di tutti noi nel 2020. In fondo non chiediamo che di ritornare ad una vita normale», ha concluso il sindaco Gian Paolo Cabella.