I Consigli di Partecipazione senza il Pd: “Fallimento per maggioranza e presidente”
Luca Gioanola argomenta le ragioni della contrarietà dei Dem
CASALE – Nomine, non elezioni (i partecipanti, dopo essersi proposti attraverso un bando, vengono “scelti” e non eletti). È da mesi questo il nodo gordiano sul quale le minoranze in consiglio comunale a Casale si battono, avversando l’istituto dei Consigli di Partecipazione approvati dalla sola maggioranza (ormai da quasi un anno) nel parlamentino della Capitale del Monferrato.
Non sono ancora operativi. Un iter lungo (la pandemia non ha aiutato) e decisamente travagliato quello che sta portando alla nascita dei “nuovi” consigli di quartiere della città, che fungevano da collegamento tra i le borgate e Palazzo San Giorgio e che, nell’intenzione dell’amministrazione Riboldi, torneranno a farlo, dopo una parecchi anni dalla loro soppressione.
C’è il problema del Centro Storico, dove il bando rimane aperto (sono arrivate solo 4 candidature, 6 sono i posti) e c’è il problema della rappresentatività, all’interno dei singoli nuovi organismi, delle minoranze.
Se, pur mantenendo formale contrarietà all’istituto, Ritrovare Casale ha indicato alcuni nominativi per i consigli di San Germano, Valentino e Oltreponte, il Partito Democratico (con Italia Viva) continua invece nella linea dura e non intende partecipare, non a queste condizioni: «All’indomani della capigruppo di ieri esprimo ancora una volta delusione e contrarietà – dice Luca Gioanola – Ad eccezione dei tre consigli con la minoranza rappresentata dai nomi indicati da Giorgio Demezzi, negli altri per noi non vi è rappresentanza alcuna, addirittura il centro storico non ha i numeri. Restiamo profondamente contrari sulla procedura di costituzione di questi consigli e sottolineiamo le tempistiche, molto lunghe, con le quali si stanno formando. Si tratta di due indicatori che dovevano far riflettere la maggioranza, un segno che il tutto andava ripensato: ho chiesto che ci si possa prendere un mese per lavorarci tutti insieme, in modo da essere unanimi e concordi».
Non sarà cosi: «La maggioranza in capigruppo ha confermato la sua intenzione di andare avanti: questo è un fallimento, della maggioranza stessa e in particolare del presidente del consiglio comunale Fiorenzo Pivetta, che non ha tutelato la rappresentatività delle minoranze» conclude il capogruppo dei Dem.