Bertram-JBM Novipiù tra bilanci e speranze
Intervista doppia ai dirigenti Marco Picchi e Giacomo Carrera. La fine del 2020, le prospettive e il punto sul campionato
A quindici giorni dal derby Bertram-Novipiù (17 gennaio, Palaoltrepò) il punto sull’anno che chiude e sulla stagione che prosegue dei due club alessandrini di A2. Intervista doppia a Marco Picchi, ad di Bertram Derthona e a Giacomo Carrera, gm della JBM Novipiù Casale Monferrato. Tortona chiude il 2020 da capolista imbattuta, Casale col sorriso e una buona classifica. Si torna in campo domenica 3 gennaio (Bertram a Mantova, Novipiù a Treviglio), ma ora è il momento dei bilanci. E dell’analisi di un campionato che tra mille difficoltà sta provando ad andare avanti.
SORRISO CARRERA, PICCHI SOGNA
Qual è il bilancio di questa prima parte di campionato?
Carrera: “Il bilancio per noi è positivo. Il sali e scendi dei risultati è dovuto alla situazione e alle difficoltà di allenarsi. Noi abbiamo fatto i primi due allenamenti al completo solo prima di Biella. Adesso possiamo finalmente lavorare tutti insieme: conosciamo solo il lavoro e su quello stiamo costruendo la nostra stagione. Abbiamo ampi margini di crescita”.
Picchi: “Fare meglio era difficile… Siamo molto contenti e i ragazzi sono stati molto bravi. Otto vittorie consecutive a questo livello non si fanno per caso: sono il segno di valori e qualità importanti. Siamo stati capaci di affrontare difficoltà, non ultima giocare contro una squadra forte come Verona, senza il nostro capo allenatore in panchina”.
Farete operazioni di mercato?
Carrera: “Il contratto di Collins ha un’uscita il 17 gennaio. Corban è un ragazzo e un professionista super, ma se non ci sono sorprese l’idea è quella di andare avanti con la squadra che abbiamo pensato in estate. La squadra è completa così: 8 giocatori e un gruppo di giovani che hanno dimostrato di meritare la fiducia”.
Picchi: “Stavolta il mercato non è un argomento che abbiamo trattato”.
Noi conosciamo solo il lavoro. Adesso possiamo lavorare al completo
e credo che potremo toglierci delle soddisfazioni
Si cambierà la formula del campionato?
Carrera: “Personalmente vedo molto difficile la disputa della fase orologio. Le dinamiche del virus fanno pensare che ci possa essere una seconda ondata più avanti”.
Picchi: “La formula rende importante arrivare nelle prime tre del girone, perché significa mettere una bandierina ed essere teste di serie. Ci credevamo prima di iniziare, oggi ci pensiamo ancora più seriamente. Vediamo cosa succederà… Quanto alla formula, nell’ultima riunione di Lega ha rimandato il punto a metà gennaio. Penso che se le condizioni lo permetteranno la formula resterà quella originaria”.
Picchi: “La stagione 2019/2020 non si è potuta completare, quella 2020/2021 temo che sarà quella giocata lontano dal pubblico. Perdite? Dipende molto da quanto abbia incidenza la voce botteghino sul bilancio di un club. Non è una voce costante per tutte le squadre. E poi un pezzettino di budget se ne va perché le porte aperte sono vetrina per gli sponsor. Direi 10% botteghino e 10% sponsor… quindi 20-25% . Ma giocando a porte chiuse abbiamo salvato il nostro movimento”.
Si possono quantificare le attuali perdite economiche?
Carrera: “No, ma sono sicuramente alte. Quello delle perdite da incasso di biglietti e l’unico dato quantificabile. Ma anche qui per noi è una stagione ancora più strana: abbiamo una base solida di tifosi, ma siamo una società nuova. I conti si potranno fare solo alla fine”.
Temo che la stagione 2020/2021 sarà quella senza pubblico, ma resto convinto che giocando a porte chiuse abbiamo salvato il movimento
Obiettivi stagionali: confermati o ridefiniti?
Carrera: “L’obiettivo resta quello di entrare nei playoff e di togliersi quante più soddisfazioni possibile. Speriamo di andare ai playoff e di poter far vedere la squadra ai nostri tifosi dal vivo, avendoli sugli spalti”.
Picchi: “Siamo partiti con obiettivo fare campionato di vertice e competere con le migliori fino giugno per giocarci il campionato. La squadra sta facendo meglio delle aspettative, gruppo molto solido che sa stare insieme. Confermiamo i nostri obiettivi”.
A2, L’ANNO DELLA SOPRAVVIVENZA
Il campionato di A2 sta vivendo un anno di sopravvivenza. La speranza è quella di portare a termine la stagione sul campo e di contenere in qualche modo le perdite in modo da avere il maggior numero di squadre in grado di presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione. L’A2 oggi funziona nello svolgimento delle giornate di campionato, tra tamponi e protocolli, ma perde denaro e vede saltare il “fattore campo”.
IL CAMPIONATO FUNZIONA
Il campionato ora funziona. Non è una cosa scontata, non lo era all’inizio con una partenza piena di incognite e pareri discordanti sulla opportunità di dare il via alla stagione agonistica. Dopo un avvio con tante partite rinviate, le ultime quattro giornate – tutto il mese di dicembre – sono state giocate (28 partite su 28 disputate regolarmente) pur con qualche assenza. Buon segno. Segno che i protocolli sono stati rodati e che funzionano. Certo, il mondo del basket non è distinto dal resto del mondo e risente dell’andamento generale dei contagi. Non si possono evitare al 100% le positività (ultima quella del coach Bertram Marco Ramondino), ma contenerle in modo da avere un campionato sostanzialmente regolare appare, allo stato delle cose, un obiettivo possibile. Le squadre tornano in campo domenica 3 gennaio per la decima di andata, la prima del 2021. L’undicesima giornata si giocherà il 10 marzo, mentre domenica 10 gennaio andrà in scena la giornata numero 12. A chiudere l’andata la 13esima, il 17 gennaio. Restano da recuperare, per mettere in pari tutte le squadre, la seconda giornata (in programma il 17 febbraio) e la quinta giornata (che si giocherà tra il 24 febbraio e l’11 marzo): in totale 16 partite. Non poche, sicuramente. Una situazione che sottoporrà i giocatori ad extra sforzi per giocare diversi impegni infrasettimanali.
Una squadra di A2
di medio-alta classifica può spendere tra ingaggi, tasse, impianti, trasferte, circa un milione di euro
FATTORE CAMPO
Uno degli aspetti più sotto i riflettori prima dell’inizio del campionato era quello della “tenuta” del fattore campo in una situazione a porte chiuse. Il fattore campo è il vantaggio delle squadre di casa di sfruttare l’apporto del pubblico per vincere una partita. Ebbene, il primo dato che viene dal campionato dice che se si confronta la stagione scorsa con l’attuale si scopre che nel 2019, nelle prime 49 partite si era registrato il 30% di vittorie esterne, mentre quest’anno nelle prime 47, la percentuale è salita al 50%. Un +20% che indica come sia più facile vincere in trasferta senza pubblico sugli spalti. Un aspetto che influenzerà il campionato, penalizzando particolarmente i club che hanno un “forte fattore campo”. E mettendo in discussione l’equità competitiva.
PERDITE ECONOMICHE
Difficile stimarle, in questo momento. Un bilancio più chiaro si potrà fare solo alla fine. Tenendo conto che i bilanci e i budget delle società non sono pubblici (una squadra di medio-alta classifica può spendere tra ingaggi, tasse, impianti, trasferte, circa un milione di euro). La perdita in termini di apporto degli sponsor è tutto da verificare. L’unico ragionamento che si può azzardare è quello della perdita da biglietteria. Nelle ultime stagioni l’A2 (nei due gironi) tra regular season e playoff arrivava al milione di spettatori. Ipotizzando 15 euro di costo medio di un biglietto, si fa presto a calcolare – se la stagione si concluderà a porte chiuse – che la perdita totale dei club al botteghino sarà di 15 milioni di euro. Una cifra enorme nei bilanci dei club e, complessivamente, per il movimento.